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Fortore

Liminaria, a San Marco dei Cavoti il convegno su permaculture e biodiversità

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Forse dopo la sessione sammarchese di Liminaria 2016, non cominceremo a mangiare insetti ma quanto meno inizieremo a guardarli con occhi diversi. E sarebbe già un bel risultato per gli organizzatori dell’evento che si sta svolgendo nel Fortore dal 18 e fino al 23 luglio. Perchè al tema ispiratore della terza edizione “Rural fuurism: immaginare futuri possibili per i territori rurali come il Fortore beneventano” si affianca l’obiettivo di incoraggiare una nuova lettura di tutto ciò che appartiene alla ruralità e alle sue tradizioni.

“Perché siano – come ha detto il moderatore del talk di mercoledì sera Donato De Marco – non solo una riproduzione di ciò che è stato”.

Nel corso dell’appuntamento organizzato a Palazzo Colarusso, sede del comune sammarchese, si è parlato infatti di “Permaculture e bioregioni: riconfigurare la ruralità a Sud”. Un talk organizzato per fare un focus su un modo nuovo di fare agricoltura, puntando anzitutto alla sostenibilità del territorio.

L’esperienza di Valerio Di Fonzo contadino, libero ricercatore in sistemi agroforestali e ideatore del metodo di semina diretta della Roverella, può fare scuola perché il suo è il racconto di una tecnica agronomica di produzione di cereali, legumi, semi oleosi ed essenze floreali gestiti senza lavorazione del suolo e quindi nel rispetto di una naturale rigenerazione della fertilità del terreno, non lavorandolo appunto e consentendo la crescita di piante arboree di vario tipo che ha spiegato De Fonzo “lavorano come un aratro naturale”.

Dell’uso degli insetti quale elemento di monitoraggio del territorio, le api per esempio, attraverso la verifica del miele, del polline e delle api stesse, rappresentano un sensore importante per rendersi conto dello stato di salute del territorio, ha parlato Giuseppe Maddalena ricercatore dell’Università del Molise, dottore di ricerca in entomologia che si occupa di controllo biologico degli insetti, elettrofisiologia, uso di semiochimici e microrganismi per il controllo soprattutto delle specie aliene. Aliene forse per noi europei perchè – ha detto Maddalena – gli insetti commestibili rientrano nella dieta di quasi tutti i Paesi del mondo, fanno eccezione gli Stati Uniti e l’Europa che ne vieta l’utlizzo per uso alimentare, veto che dovrebbe cadere a partire dal 2018.

Giulio Michele, cofondatore della società cooperativa agricola Lentamente, ha ripercorso i primi quattro anni di attività della cooperativa che gestisce diversi ettari di terreno a Casaldianni, Circello, fra costruzione di casa in paglia, orti sinergici, riconoscimento delle erbe spontanee e coltivazione della canapa, progetto a cui la cooperativa sta lavorando con grande impegno, tante difficoltà e risultati ancora tutti da verificare ma ha spiegato: “Con Lentamente vogliamo sviluppare soluzioni alternative ad un’agricoltura che arranca per il disastroso impatto ambientale, per il ritorno economico che stenta e soprattutto per puntare a qualcosa di replicabile”.

Realizzare e comunicare, sul punto è intervenuto Simone Razzano giornalista che si occupa di comunicazione e della gestione dei new media per diversi progetti e per Futuridea, associazione per l’innovazione utile e sostenibile, nata nel maggio 2008 e di base a Benevento, e inoltre con Mario Giordano e Andrea Caruso cofondatore del format sulle potenzialità del territorio Conversannio.

Di territorio, delle sue risorse e del controllo delle stesse, anche attraverso il concetto di “confine”, si è parlato l’altra sera a Liminaria grazie al contributo di Antonio Izzo coordinatore tecnico di Liminaria. Un concetto cui si ispira lo stesso evento, Liminaria viene da “limen” che per i latini era la frontiera, il limite estremo, in questi anni però Liminaria sta lavorando nel Fortore per il superamento delle barriere e per approdare a un modello di sviluppo anzitutto culturale che realizzi cooperazione e scambio fra territori.

L’evento prosegue con laboratori, sessioni di discussione e live performance degli artisti ospiti dell’edizione 2016 a Ginestra degli Schiavoni, Baselice e Montefalcone di Val Fortore.

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