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Tari a Benevento, Nicola Sguera (M5S) spiega perché ha un costo alto

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Nicola Sguera del Movimento Cinquestelle di Benevento analizza, in una nota che di seguito riportiamo integralmente,  le ragioni per cui secondo il grillino la Tari a Benevento ha un costo alto.

Ecco di seguito la nota:

“Dopo aver illustrato analiticamente il progetto rivoluzionario sui rifiuti del M5S di Benevento, vorrei soffermarmi sulle criticità dell’attuale gestione, in particolare su una questione che sta a cuore a moltissimi cittadini. Quali sono i fattori che determinano un alto costo della TARI a Benevento? Nell’attuale contesto, nonostante le azioni poste in campo dall’azienda municipalizzata ASIA, per elevare la differenziazione del rifiuto solido urbano, i costi di trattamento e smaltimento rappresentano ancora una parte molto considerevole del bilancio dì esercizio del servizio. Questo fenomeno nasce da due ragioni principali: la disorganizzazione del servizio di raccolta associata alla limitata capacità del cittadino nella separazione del rifiuto per frazioni omogenee, che risponde solo a criteri quantitativi e non qualitativi, e all’assenza totale di impianti di trattamento chimico biologico del rifiuto organico. Paradossalmente si verifica una situazione anomala e contraria. Con l’aumentare del quantitativo di raccolta separata del rifiuto organico e l’assenza di impianti di trattamento chimico-biologico sul territorio, i costi di trasporto aumentano vertiginosamente. Si è costretti a trasferire il rifiuto organico in impianti fuori regione con costi, trasporto più trattamento, che corrispondono a 230 € circa a tonnellata, a fronte di un costo medio nazionale, di solo trattamento, di circa 80 € + trasporto all’impianto. È un notevole handicap. Altro illogico fenomeno è legato alla pessima qualità di selezione all’atto della consegna del rifiuto raccolto. È il caso di alcune tipologie di rifiuto da imballaggio potenzialmente nobili, definiti tali per gli ottimi requisiti di riciclabilità e di redditività, quali la plastica, la carta, vetro e metalli.

Non ci è stato possibile verificare se l’ASIA abbia sottoscritto la convenzione con i consorzi di filiera, per accedere ai potenziali ricavi, COMIECO per la carta, COREPLA per la plastica, COREVE per il vetro, CIAL per l’alluminio, ecc., prevista dall’Accordo Quadro ANCI-CONAI.

A dispetto del vanto, da parte dei vertici dell’azienda e dei vertici istituzionali del comune di Benevento, di una raccolta differenziata al 65%, in alcuni momenti si è sventolato addirittura anche una percentuale dell’80 e oltre, e preso atto dello stato progettuale e strutturale del servizio di raccolta differenziata abbastanza carente e scadente, il rifiuto raccolto è costretto ad attraversare un ulteriore filtro selettivo prima che parte di esso arrivi a destinazione presso le piattaforme CONAI.

Tale passaggio avviene tramite delle aziende private autorizzate e dotate di impianti di selezione e valorizzazione del rifiuto secco, le quali spesso sono delegate dai comuni a convenzionarsi ai Consorzi di filiera a conferire il rifiuto per conto dell’ente. Ovviamente questo trattamento di selezione determina un ulteriore costo a carico del bilancio.

Un problema in più e di altra natura si verifica con il rifiuto cartaceo. Tale frazione rispetto alla plastica risulta abbastanza omogeneo nella sua composizione fisica e chimica. C’è da considerare però che anch’esso, per una non separazione a monte della raccolta tra imballaggi e frazione merceologica similare, presenza di carta plastificata o sporca, per uno scorretto stoccaggio in luoghi scoperti o in contenitori non adatti tali da permettere che si maceri, spesso al momento della consegna non viene accettata all’impianto, mutando quindi il suo stato di rifiuto riciclabile in rifiuto residuale da smaltire.

Nei bilanci ASIA dell’ultimo triennio sono apparse voci cospicue di costi afferenti ad utilizzo di personale proveniente da agenzie interinali. Allora vengono da pensare due possibili risposte a questo fenomeno di utilizzo temporaneo di personale. Una motivazione potrebbe essere l’incapacità di programmazione del servizio e quindi non rendersi conto che il personale dell’azienda andrebbe ampliato (cosa non possibile perché l’ASIA già dispone di un numero di dipendenti più che sufficiente), l’altra… lasciamo all’immaginazione del lettore, notando una sospetta contiguità temporale di assunzioni a termine con le Regionali del 2015 e delle Europee del 2014.

La pessima gestione dei Rifiuti solidi urbani dell’ultimo decennio della coppia Pepe/Lonardo ha prodotto altri due grandi danni all’azienda.

A dispetto di un apparente bilancio in attivo, l’Asia e il comune di Benevento hanno un altro grosso fardello che incombe sui bilanci dei due soggetti, azienda e comune, il contenzioso milionario con l’ex commissariato di governo emergenza rifiuti per mancato pagamento di corrispettivi a fronte dello smaltimenti rifiuti indifferenziati presso l’impianto di Acerra. Questa è una palla che l’Asia non riporta a bilancio (ecco perché il Lonardo può parlare di attivo) perché è stata passata al socio di maggioranza, quindi graverà sul bilancio comunale.

Altra balorda operazione è il tanto ricorso ed agognato progetto voluto dal presidente Lonardo, l’impianto di selezione rifiuto secco ex Laser. Sarebbe opportuno che ci spiegassero dettagliatamente perché quest’impianto localizzato in contrada Olivola, in una struttura acquisita dal comune per lo scopo, poi attrezzata con tutta l’impiantistica necessaria, sia poi stata lasciata in stato di abbandono senza mai aver preso l’avvio. Nel frattempo cosa è successo, che l’impianto è stato depredato da furti di tutti i cavi in rame degli impianti, ha subito danneggiamenti cospicui ed alla fine è stato posto in vendita dal comune con un bando che sarebbe scaduto a febbraio di questo anno, alla modica cifra di circa 400.00 euro circa, molto al di sotto di quello che si è speso. A tutto questo ci dovrebbero spiegare, perché una volta realizzato l’impianto esso non sia entrato in funzione, quando ce ne sarebbe stato anche bisogno, quanto costò, perché la necessità di vendere un impianto che tuttora sarebbe indispensabile in ottica futura.

È chiaro ora perché la TARSU prima e TARI poi sia tra le più alte d’Italia a dispetto del vanto di una raccolta differenziata che va a gonfie vele?

Dulcis in fundo, ma qui siamo nel campo delle ipotesi, dei “si dice”, pare che ci sia stata una precisa segnalazione alla Corte dei Conti riguardante un’eventuale incasso della TARSU, per alcune annualità precedenti il 2014-2015, superiori al reale costo del servizio.

Oltre all’eventuale rimborso a cui si avrebbe diritto, nel caso in cui il tutto venga accertato, sorge un altro grande punto interrogativo. È prassi comune, per gli addetti ai lavori, stimare in fase di previsione finanziaria di pubblici servizi, una percentuale x di somme che non saranno riscosse per il fenomeno dell’evasione. Allora noi ci chiediamo, se un disavanzo attivo ci sarebbe stato, non c’è un solo evasore in questa città? Oppure su coloro che pagano sono riversati il loro dovuto più l’eventuale sovraccarico in corso di accertamento più l’eventuale evasione?

Alla luce della recente approvazione in consiglio regionale del maxiemendamento del disegno di legge in materia di rifiuti, si presuppone che da qui a fine anno, la gestione Rifiuti solidi urbani subirà una radicale trasformazione con l’attuazione dell’ATO provinciale. Le attuali gestioni comunali saranno sostituite ed associate in un unico gestore, Ente d’Ambito che assumerà le funzioni amministrative dell’intero ciclo, e il territorio provinciale suddiviso in Sub-Ambiti Distrettuali SAD,

In questo nuovo futuro scenario il comune capoluogo rivestirà un ruolo fondamentale e dovrà assumere delle responsabilità, sia per l’inclusione della propria azienda all’interno di questo nuovo incubatore, sia per le vesti di comune guida che sicuramente dovrà rivestire nella fase di costruzione di questo nuovo processo di gestione associata.

Noi già siamo proiettati in questo nuovo percorso e con un piano ben definito. Gli altri?

P.S.

Domanda 1: è possibile visionare il MUD?

Domanda 2: è vero che il servizio di prenotazione per raccolta di rifiuti ingombranti, prima esternalizzato a costi morigerati, è stato “internalizzato”, creando apposito ufficio a Palazzo Bosco con ben 4 impiegati lautamente remunerati ed un aumento esorbitante dei costi?”

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