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Fragneto Monforte, il vento strappa il telo che copre le ecoballe. I cittadini: “Bisogna intervenire subito”
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GUARDA VIDEO “Il maltempo ha strappato i teloni che ricoprivano le ecoballe. Da alcune si vedono anche i rifiuti e la situazione continua a peggiorare”. E’ la denuncia dei giovani di Fragneto Monforte che in questi giorni stanno segnalando lo stato di abbandono del sito di “Toppa infuocata” e di quello di Casalduni.
Questa mattina, alcuni di loro ci hanno accompagnato sul posto: come si vede il telo di protezione è stato squarciato dal forte vento ed ora i rifiuti sono esposti alle intemperie del meteo. “Abbiamo anche inviato – hanno commentato – una lettera al presidente della Regione De Luca per metterlo a conoscenza di quello che sta accendo qui”.
I cittadini chiedono con urgenza misure efficaci per tutelare la salute della popolazione e il territorio dal rischio di inquinamento ambientale. Una preoccupazione che a Fragneto Monforte non è mai cessata: sono oltre 10 anni che le ecoballe sono stoccate nel piccolo centro sannita. Il sito tornò alla ribalta delle cronache in seguito agli incendi che si svilupparono all’interno della discarica, nell’estate del 2013, e che portarono a proteste e all’occupazione della statale “Sannitica”. La situazione tornò alla “normalità”, fino a questo nuovo allarme.
Per ripristinare lo stato dei luoghi sono necessari 50mila euro. Ad Ntr24 lo ha confermato Nicola Cardone, presidente della Samte. La società della Provincia di Benevento che gestisce i due siti “ha già espletato le gare d’appalto per l’intervento e ci sono già stati i sopralluoghi sul posto”.
Una buona notizia, ma solo a metà, perché questi fondi per ora non ci sono. “Abbiamo chiesto alla Rocca – ha spiegato Cardone – il trasferimento dei 50mila euro e stiamo attendendo una risposta. Se non ci sarà – ha aggiunto – procederemo noi caricando il costo dell’intervento sulla tassa per i rifiuti”. In ogni caso, l’avvio dei lavori dovrebbe partire entro una decina di giorni.
“Vorrei rassicurare la popolazione – ha concluso il presidente – che non c’è rischio ambientale nell’area. Stiamo monitorando la situazione e stiamo procedendo alla regolare rimozione del percolato”.
L’impianto di Casalduni, intanto, è rientrato nel Bando regionale per lo smaltimento delle ecoballe, che senza ulteriori lavorazioni sul posto saranno portate, probabilmente, all’estero. Nel complesso quadro normativo si aggiunge anche l’arrivo della legge regionale sul riordino del settore che dovrebbe costituire gli Ato e quindi trasferire ai Comuni consorziati le competenze.
Intanto, i cittadini chiedono maggiore attenzione. Nei pressi dello Stir, infatti, spuntano nei campi piccole discariche a cielo aperto. In alcune, oltre ai rifiuti urbani abbandonati dall’“inzivados” di turno, ci sono anche piccole balle di carta. I documenti appartengono allo Stato: nel caso specifico alla commissione tributaria di Larino.
“In paese – hanno concluso i ragazzi – c’è anche paura per la nostra salute. Qui le occasioni di lavoro non sono moltissime se poi c’è anche questa angoscia non ci resta che andare via”.