POLITICA
“Italia Unica Benevento” verso lo scioglimento. I referenti locali scrivono a Passera: “Progetto naufragato”

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“Italia Unica Benevento” verso lo scioglimento. A comunicarlo in una lettera ai leader Corrado Passera, Lello Alfonso e Giovanna Salza, sono stati i referenti locali Giovanna Palermo, Michele Lanna e Anna Maria Ievolella. Stesso discorso per la porta “Italia Unica Benevento per il Sannio” con i responsabili sanniti Teresa Pennino, Maddalena Renella e Michele Stasi.
La motivazione? Non aver avuto alcun riscontro ai chiarimenti sollecitati e, da ultimo, con il comunicato stampa del giugno scorso, in merito agli incresciosi episodi che si erano verificati in occasione dell’elezione dei coordinatori provinciali.
“Con amarezza – scrivono i referenti territoriali – dobbiamo registrare che l’ambizione di “Italia Unica” di costruire un partito nuovo è miseramente naufragata, rivelandosi disorganizzata, approssimativa, velleitaria, inconsistente.
La presenza di un manager alla presidenza del partito ci aveva illusi avrebbe determinato una selezione rigorosa delle classi dirigenti, a tutti i livelli e, soprattutto, coraggio e passione nel sostenere un’offerta politica ambiziosa e dirompente.
Ci si è accontentati, invece, di assemblare ciò che già c’era. Così, alla meticolosa selezione di legni pregiati si è preferito il più comodo ed economico truciolato: a livello regionale e provinciale, modesti politici fuoriusciti da partiti e partitini; ai più alti livelli, il riciclo di personaggi privi di capacità organizzativa, vanitosi, miopi e arroganti.
Al nuovo che avanza e che travolge, – continuano nella missiva – si è preferito l’usato sicuro del vecchio che annaspa e che resiste. Il risultato, deprimente, è sotto gli occhi di tutti, sia a livello locale che nazionale: invece di un partito nuovo si è creato un nuovo partitino sbiadito, livido, invisibile.
La causa prima di tale “rigor mortis” è riconducibile, a nostro avviso, alla totale mancanza di coraggio: invece di intercettare il disagio di una popolazione affamata e delusa, che non va più a votare, – proseguono – si è preferito raccattare ciò che altri avevano scartato e a proporre una linea politica ondivaga, sbiadita, incerta e di difficile comprensione e collocazione.
Si è passati così, nel giro di soli 6 mesi, dall’ambizione di governare un grande paese come l’Italia, a quella ben più modesta, di amministrare una grande città…e chi sa se il buon senso ed i sondaggi non inducano ad abbassare ulteriormente l’asticella.
Non possiamo consentire – concludono – che il rantolo di un progetto politico nato sotto i migliori auspici, al quale avevamo aderito con entusiasmo, ma già defunto, offuschi i nostri valori e la nostra passione civile e politica e, pertanto, rivolgeremo la nostra energia e le nostre competenze altrove”.