CULTURA
Riverberi 2015, Paolo Angeli e la sua chitarra preparata conquistano Benevento
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Se l’obiettivo di Riverberi 2015 è quello di unire sperimentazioni innovative e ritorno alla tradizione, la performance di Paolo Angeli con la sua chitarra preparata, il cui suono si è propagato ieri sera dai giardini di Palazzo Casiello a Benevento, rientra perfettamente nel progetto musicale diretto da Luca Aquino.
Quello del chitarrista di origini sarde è uno spettacolo che si sviluppa attraverso una continua improvvisazione, basato su una poetica sospesa tra melodia e rumore, dove ad avere il ruolo da protagonista è la sua chitarra orchestra con diciotto corde e dotata di martelletti, pedaliere, eliche e molle ideata dallo stesso artista, uno strumento originale a metà strada tra chitarra baritono, violoncello e batteria, nato dall’incontro-scontro tra avanguardia extra-colta e tradizione popolare, dal quale affiorano sedimenti di canti di tradizione popolare come i cori a tasgia della alta Gallura e suoni innovativi.
Ne scaturisce una musica sui generis che origina dalle viscere delle cultura sarda e approda, ma senza mai attraccare a moli di etichette, a free jazz, folk noise, pop minimale.
Una musica mutevole in tempo reale che scardina tutte le barriere stilistiche e che produce forte apprezzamento in chi la ascolta tanto da ottenere anche il plauso del musicista americano Path Meetheny, che ha voluto per sé una chitarra gemella.
Impossibile non rimanere folgorati.
Intanto stasera nuovo appuntamento con Riverberi al Chiostro di Santa Sofia con il paesologo Franco Arminio, Maria Pia De Vito e le melodie del piano di Huw Warren in “Dialektos”, una miscela di sonorità brasiliane e napoletane che si contaminano alla perfezione.