Comune di Benevento
A Palazzo Mosti un incontro per salvare il Convitto Nazionale. Probabile l’occupazione della struttura
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Potrebbero decidere di occupare il convitto nazionale genitori, docenti, collaboratori scolastici e personale Ata con il sostegno dei sindacati Cgil, Uil e Cisl Scuola, secondo i quali ci sarebbero ancora i tempi per l’unica soluzione possibile per salvare l’istituzione cittadina di piazza Roma: ovvero la modifica della delibera provinciale approvata anche dall’USR che ne decreta la chiusura. Un’opzione avallata anche dal primo cittadino di Benevento, Fausto Pepe, che ritiene “opportuno trovare tutte le sinergie necessarie per salvare il Convitto”.
E’ quanto emerso dall’incontro a Palazzo Mosti tra il Comitato “Pro Convitto”, il sindaco Fausto Pepe, i sindacati e il dirigente scolastico pro tempore, Giulio De Cunto, giunto in ritardo perché reduce proprio da una riunione a San Giorgio del Sannio con il presidente della Provincia Claudio Ricci, dove “il numero uno della Rocca – ha riferito De Cunto – ha evidenziato che nonostante la sollecitazione e tre lunghe telefonate con la responsabile dell’USR, Franzese, quest’ultima ha negato qualunque possibilità di rivedere l’atto deliberativo per mancanza di tempi.”
Dopo un rimbalzo di responsabilità sulla decisione di scorporare il liceo artistico dal Convitto che ha determinato la scelta di deliberarne la chiusura, i sindacati hanno respinto le accuse, sottolineando che hanno chiesto più volte incontri con le istituzioni regionali, ottenuti solo venerdì scorso, ed evidenziando “una chiara volontà politica dell’ente competente, ovvero la Provincia, delle scelte sui dimensionamenti scolastici, a non salvare il convitto”.
“Una classe dirigente deve chiedersi come conservare e valorizzare le strutture che ha” – ha detto De Cunto che ha espresso rammarico per il futuro della storica istituzione di piazza Roma “su cui – ha precisato – attualmente si stanno svolgendo lavori per 750 mila euro di fondi europei, interventi che potrebbero divenire uno spreco se la struttura dal primo settembre verrà chiusa.”
Il rischio ovviamente è anche la perdita del lavoro senza possibilità di riallocazione dei dipendenti, ma come hanno evidenziato i genitori anche la perdita di una struttura che, oltre alla formazione, ha una mission sociale di aggregazione e di tutela dei minori che rappresenta un vanto per la città.”
Le dichiarazioni nel servizio-video