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Emergenza abitativa e occupazioni abusive, il Sunia chiede un incontro al prefetto di Benevento

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Il Sunia di Benevento interviene di nuovo sulla questione dell’emergenza casa con una richiesta convocazione di tavolo istituzionale al prefetto di Benevento, Paola Galeone.
“Sempre più numerose, continue e pressanti – si legge nella richiesta – sono le segnalazioni di un sempre più dilagante e prepotente fenomeno di occupazione abusive di case popolari a Benevento, che ci pervengo dalle tante famiglie beneventane collocate in graduatoria, in attesa di assegnazione della casa popolare, cui hanno diritto perché collocate in posizione elevata in graduatoria e con punteggi altissimi, testimonianza e documentazione di condizioni socio-economiche personali ed abitative gravissime; queste famiglie, legittime aspiranti alle assegnazioni si vedono sottratti gli alloggi, cui aspirano ed avrebbero diritto, senza ricevere alcun aiuto dalle competenti autorità.
Di fronte a tali atti efferati – scrive il Sunia -, posti in essere con impudente pervicacia anche da persone note che occupano una o più case popolari nella più completa impunità, occupando a volte addirittura alloggi di legittimi conduttori-assegnatari, momentaneamente assenti per malattia o ricovero, le istituzioni appaiono deboli ed inefficaci, con la loro incapacità di intervenire nell’immediato per reprimere gli abusi e permettere il corretto scorrimento delle graduatorie assegnazioni, e quasi sempre gli atti posti in essere dalle autorità finiscono con l’apparire puri atti burocratici, inefficaci, ripetitivi, tardivi ed inutili.
Gli stessi incontri in Prefettura – conclude la nota – la da lei convocati negli scorsi mesi, su sollecitazione nostra e del movimento di lotta per la casa, per dare efficacia alla lotta alle occupazioni abusive di case popolari e concreta attuazione all’anagrafe dell’utenza con rapida assegnazione degli alloggi liberi agli aventi diritto, non hanno finora prodotto alcun apparente risultato concreto. Per tali motivi, Le chiediamo di convocare al più presto un tavolo istituzionale presieduto da lei per discutere della problematica rappresentata che ad oggi è diventata insostenibile rispetto alle circa 700 famiglie che fidando nelle leggi e nella efficacia delle istituzioni attendono in graduatoria un tetto per la propria famiglia”.