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Salute

Benevento, l’ospedale “Rummo” aderisce al progetto Rete PICC Italiana

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Il progetto Rete PICC Italiana, nato da un’idea proposta nella sesta edizione del PICC day tenutosi a Napoli nel dicembre 2012, e sviluppato sotto l’egida del GAVeCeLT (Gruppo Accessi Venosi e Centrali e Lungo Termine), si prefigge lo scopo di segnalare una serie di Centri Ospedalieri attivi nell’ambito della Sanità Pubblica dove operano medici ed infermieri esperti nei PICC e disponibili a prendersi cura dei pazienti che abbiano problemi nella gestione di tali dispositivi.

A tale progetto, ad oggi, hanno aderito pochi poli sanitari sull’intero territorio nazionale, tutti di eccellenza. In Campania solo quattro sono le strutture sanitarie censite, tra le quali l’IRCCS “Fondazione G. Pascale” di Napoli e l’A.O.R.N. Cardarelli di Napoli.

Con questo ultimo passaggio la U.O.S.D. terapia del dolore e cure palliative dell’azienda ospedaliera “G. Rummo” entra, a pieno titolo, a far parte di una rete integrata di strutture di eccellenza che garantiscono la gestione dei cateteri venosi centrali PICC ad alti livelli qualitativi e assistenziali.

Tutto questo a testimonianza dei notevoli sforzi compiuti negli ultimi anni dalla struttura sanitaria sannita per migliorare gli standard qualitativi assistenziali, fornire un punto di riferimento per i tanti paziente affetti da patologie neoplastiche, e di spendere in positivo tutta l’esperienza e la professionalità acquisita e maturata.

I cateteri PICC si stanno sempre più affermando come accessi venosi centrali sicuri, di facile utilizzo anche a domicilio, particolarmente confortevoli per il paziente e di alta costo-efficacia per il Sistema Sanitario Nazionale.

PICC è l’acronimo di “Peripherally Inserted Central Catheters” ossia catetere venoso centrale a inserzione periferica, sostanzialmente si tratta di un tubicino in materiale ad alta biocompatibilità (silicone o poliuretano) che consente l’accesso al sistema venoso, l’infusione intermittente o continua di farmaci, terapie nutrizionali ed altre sostanze terapeutiche (a ph vasolesivo) come quelle con proprietà vescicanti e necrotizzanti (ad esempio i chemioterapici) che se iniettate perifericamente potrebbero causare danni tissutali alla vena stessa o al braccio (in caso di stravaso). Rispetto al catetere venoso periferico garantisce un accesso stabile e sicuro, attraverso cui è possibile somministrare ampi volumi di soluzioni o farmaci che richiedono una elevato flusso di sangue.

Nel nostro Paese, è in costante aumento il numero di pazienti che beneficiano di questi dispositivi sia per l’utilizzo intra-ospedaliero che extra-ospedaliero. Capita però di frequente che ad un paziente sia stato impiantato un PICC in un Centro Ospedaliero lontano dalla propria residenza: ciò può comportare difficoltà pratiche nella programmazione della medicazione del PICC o comunque nella gestione di eventuali problemi.

La Rete PICC Italiana non ha scopo di lucro né di raccolta dati a scopo scientifico, ma ha esclusivamente l’intento di indirizzare i pazienti, che ne avessero bisogno, verso professionisti e strutture sanitarie in grado di erogare un servizio qualificato. L’ambizioso progetto nasce esclusivamente con finalità solidaristiche, servendosi dell’uso di un portale internet, da dove gli utenti possono prelevare informazioni.

Sul portale in questione www.retepicc.it i pazienti (o i loro parenti o i loro medici curanti) possono consultare una mappa interattiva indicante la presenza sull’intero territorio nazionale, della struttura sanitaria più vicina alla loro residenza, specializzata nella gestione e nell’impianto dei cateteri venosi centrali PICC.

Per cui tutti i pazienti residenti nella nostra provincia o che permangono temporaneamente o permanentemente nel nostro territorio per diversi motivi, di famiglia, vacanza, di studio ecc… portatori di tale dispositivo, che necessitano di essere assistiti da parte di personale qualificato ed adeguatamente preparato possono ritrovare nel centro ospedaliero sannita un’importante caposaldo e sostegno.

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