Associazioni
Modifiche alla legge regionale sulla associazioni ambientaliste: il disappunto della Fipsas

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La F.I.P.S.A.S. (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee), attraverso la voce
del proprio presidente nazionale, Ugo Matteoli, manifesta il proprio sconcerto e disappunto in merito alle modifiche alla legge regionale n. 17 del 23 novembre 2013, che sono contenute nel disegno di legge collegato alla finanziaria regionale 2015.
Grazie a tali modifiche, anche le associazioni ambientaliste operanti in regione potranno iscriversi all’albo delle associazioni, che nella prima approvazione della legge, era aperto soltanto alle associazioni di pesca sportiva nazionali, come normale ed ovvio che fosse. Invece da domani, qualsiasi associazione ambientalista, anche quelle minori, potranno chiedere e ottenere le concessioni delle acque pubbliche per gestire le attività di pesca sportiva, pur non essendo associazioni di pesca sportiva.
Non si comprende come sia possibile ciò, visto che la stessa legge regionale 17/2013 (art.14), stabilisce che le concessioni siano rilasciate per scopi di piscicoltura, cioè per accrescere il patrimonio ittico e consentirne la pesca.
Le associazioni ambientaliste, per loro vocazione, si sono sempre occupate, e continuano a farlo, della protezione dell’ambiente, della sensibilizzazione sui temi ambientali, della gestione
delle oasi naturalistiche, ma non delle attività di pesca sportiva, né tantomeno gestiscono
concessioni per scopi di piscicoltura.
Sono le associazioni di pesca sportiva, infatti, quelle costantemente impegnate nella valorizzazione delle attività alieutiche, nella tutela dei bacini idrici, nella salvaguardia del patrimonio ittico, nell’incentivazione delle attività agonistiche, contribuendo ad alimentare un giro di affari annuale di decine di milioni di euro in Italia.
Questa modifica rappresenta un’esagerata ingerenza in materie che non sono di competenza delle associazioni ambientaliste e ciò ci fa supporre che il Consiglio regionale si sia piegato alle pressioni di alcune lobby che perseguono gli interessi di pochi a discapito degli interessi plurali.
La decisione, evidentemente politica, di equiparare associazioni di pesca sportiva nazionali con associazioni ambientaliste locali ci indigna profondamente e umilia prima di tutto la nostra storia (la F.I.P.S.A.S. è nata ben oltre 70 anni fa). La legge regionale, con l’istituzione dell’albo delle associazioni, aveva operato un netto distinguo tra le associazioni di pesca sportiva e tutte le altre, eppure con un colpo di mano il Consiglio regionale ha azzerato tutto.