Tammaro
A Colle Sannita si celebra il ritorno al grano di saragolla con “Bio.Pa.Sta”
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Il ritorno alla terra, la riscoperta e il recupero sapiente di semi antichi, come il grano di saragolla, dell’Alto Tammaro, territorio a forte vocazione cerealicola e zootecnica per una nuova idea di sviluppo che ponga al centro la valorizzazione del patrimonio rurale e la creazione di una filiera corta basata sulla biodiversità e l’agricoltura biologica.
E’ l’ipotesi alla base del progetto “Bio-Pa-Sta” in cui ha fortemente creduto il Gal Alto Tammaro che, in collaborazione con l’Università del Sannio, ha realizzato uno dei progetti di filiera alimentare, finanziati dalla misura 124 del Gal che vedono protagonisti il miele, l’olio, il grano e il suino e oggi presentato nella sua fase finale della degustazione della pasta secca e fresca in tutte le salse all’Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e Ristorazione di Colle Sannita.
L’intento è quello di creare una rete commerciale attraverso l’individuazione di specificità territoriale: con 60 mila ettari coltivati a cereali l’Alto Tammaro potrebbe contrastare, in questo modo, l’importazione di grani da trasformazione alimentare e agevolare così l’istituzione di un contratto di filiera del grano che stabilizzi l’economia locale, coinvolgendo tutti gli operatori del settore e allargando a quelli della ristorazione e della ricettività.
Il progetto ha visto il coinvolgimento degli studenti delle classi finali dell’istituto alberghiero che hanno preparato i piatti di pasta sottoposti alla valutazione di numerosi ospiti.
Una sinergia tra scuola, territorio e lavoro che diventa, secondo la dirigente scolastica dell’istituto “Don Peppino Diana”, Marina Mupo e il dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Angelo Francesco Marcucci, uno strumento per creare un orizzonte occupazionale e motivazionale dei giovani di un territorio che negli ultimi anni sta subendo una forte desertificazione sociale.
Le dichiarazioni nel servizio video