CRONACA
Estorsione ad una pizzeria di Ceppaloni: il Riesame annulla l’ordinanza di custodia cautelare per Corrado Sparandeo
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Insussistenza della gravità indiziaria. E’ questa la motivazione con la quale la X Sezione del Tribunale del Riesame di Napoli ha disposto l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il 28enne Corrado Sparandeo, difeso dal legale Antonio Leone.
Il provvedimento era stato emesso dal Gip presso il Tribunale partenopeo nell’ambito dell’operazione condotta dai carabinieri del Comando Provinciale di Benevento e denominata “Tabula Rasa 2”. Il 28enne, già detenuto nel carcere Opera di Milano, era ritenuto il mandante di un’estorsione ai danni di un imprenditore.
Secondo gli inquirenti, nel giugno del 2014, Sparandeo insieme ad altre tre persone aveva realizzato un atto estorsivo nei confronti del titolare di una pizzeria di Ceppaloni, costringendolo a consegnare la somma di 800 euro.
Il sannita, secondo le forze dell’ordine, nonostante fosse detenuto, continuava attraverso i suoi familiari a gestire il clan e a dirigerne le attività illecite, soprattutto quelle legate al racket.
Insieme all’uomo erano state indagate altre tre persone: Italo Di Pietro, 31 anni, sorvegliato speciale con obbligo di dimora a Benevento; Giuseppina Piscopo, 30enne di Benevento e Silvio Sparandeo, 24enne del capoluogo.
Lo scorso 5 febbraio, il Riesame ha stabilito la scarcerazione per l’inefficacia della misura per quanto riguarda Giuseppina Piscopo e Silvio Sparandeo, mentre ha disposto l’annullamento per carenza di gravi indizi di colpevolezza per Italo Di Pietro.