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Valle Caudina

A Sant’Agata de’ Goti “Gli Stati Generali dell’Archeologia”. Campanelli: “Il vaso di Asteas tornerà nell’antica Saticula”

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“Il vaso di Asteas tornerà a Sant’Agata de’ Goti anche se temporaneamente per risarcire questa comunità che nel corso degli anni è stata privata di tutto”. Lo ha detto la Soprintendente per i Beni archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Casera, Adele Campanelli, a conclusione degli Stati Generali dell’Archeologia svoltisi nel borgo caudino a cui sono intervenuti archeologi provenienti dal Ministero e dall’Università. Una notizia che ha fatto esultare il primo cittadino, Carmine Valentino, che si è detto “un giovanotto che è andato a scuola per cinque anni e che ora riceve la promozione”.

Tutti attorno a un tavolo nell’antica Saticula, dopo la prima edizione a Paestum due anni fa, per tracciare lo stato dell’arte di un settore che negli anni ha visto da un lato la crescita del numero di professionisti sempre più specializzati, grazie anche alle riforme universitarie che hanno sancito l’istituzione di corsi di laurea ad hoc, e dall’altro ha subito lo sconcertante aumento di disoccupazione.

La giornata di studi, che ha visto la presenza, tra gli altri, delle Soprintendenti per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento, Caserta, Adele Campanelli, Luigina Tomay e della Basilicata Raffaella Bonaudo, della presidente della Consulta universitaria di archeologia Classica, Angela Pontrandolfo, e del presidente del Consiglio superiore per i Beni culturali e paessagistici del MiBact, Giuliano volpe,  ha portato alla proposta di una riforma del settore che metta al centro la documentazione e la ricerca continua sul vasto patrimonio archeologico di cui l’Italia è in possesso, sollecitando la classe politica a vedere nell’archeologia “uno strumento per costruire un’identità nazionale ed europea e un valore economico che vada oltre il presentismo dell’emergenza”, rivalorizzando il ruolo sociale dell’archeologia come valore culturale del territorio.

Tra le proposte avanzate dai relatori c’è anche quella di creare un’unica a Società professionale degli archeologi per pesare sulle scelte politiche future.

A suggellare il tutto l’inaugurazione della mostra multimediale “Sotterranea” allestita nelle suggestive cavità tufacee di Palazzo Bene, dove è stato dedicato uno spazio alla dea del grano Demetra, e di Palazzo Mosera dove, invece, si può ripercorrere grazie alle immagini e alle parole di una voce narrante la storia dell’antica Saticula. La mostra sarà visitabile fino al 4 maggio prossimo dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 20.30.

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