Cittadini
Il Movimento di lotta per la Casa si prepara alla mobilitazione del 3 dicembre contro la “svendita” del patrimonio cittadino
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“No alla svendita del patrimonio abitativo e sociale, no alle speculazioni, stop alle privatizzazioni di beni e servizi, stop alle cementificazioni, per la costruzione di un nuovo welfare cittadino”. Lo scrive in una nota il Movimento di Lotta per la Casa che si prepara alla mobilitazione cittadina per il prossimo martedì mattina, con raduno alle 9 a piazza Orsini, in occasione dell’assise comunale a Palazzo Mosti.
“Il 3 Dicembre – scrive – il Comune di Benevento si appresta all’approvazione, in consiglio comunale, del bilancio di previsione e della delibera relativa alla svendita del patrimonio abitativo, sociale e sportivo della città. Per colmare i buchi di un debito enorme, generato da decenni di politiche clientelari, dalle morosità su espropri di rendite mai pagati, la giunta Pepe si appresta ad approvare un bilancio di previsione che parla di svendita del patrimonio abitativo, sociale e sportivo della città, di tariffe dei servizi alle stelle, di nuovi sacrifici per i cittadini di Benevento.
Queste – aggiunge nel comunicato – sono le ricadute del Fiscal Compact votato anche dal Pd, il pareggio di bilancio impone ai comuni di attuare le stesse misure previste in caso di dissesto senza il commissariamento dell’ente. In poche parole la Giunta Pepe pur di non essere commissariata si piega al volere della Corte dei Conti ed in maniera ossequiosa attua in campo economico le misure dalla stessa imposta in caso di dissesto finanziario. Con il pretesto di evitare il dissesto cosa che consente di avere un minimo di consenso tra la popolazione, leitmotiv ripetuto dalla stampa, si attuano misure che però sono le stesse che verrebbero attuate con dissesto finanziario.
Con la scomparsa delle strutture abitative, sociali e sportive il territorio è destinato a subire l’ennesimo furto in termini di costi sociali. Le privatizzazioni che seguiranno sono l’obbiettivo finale delle politiche perpetrate dalla giunta di Palazzo Mosti, come dimostra la triste vicenda dell’Amts, dove dopo anni di sprechi per arricchire dirigenti e amministratori ora a pagare le conseguenze sono solo i lavoratori.
Strutture come il campo di Rugby, come il Paladua, le case popolari, le strutture sociali e aggregative del Rione Libertà tra le quali quelle individuate per ospitare i senza casa rischiano di scomparire. Con quale logica vengono destinate strutture per l’emergenza abitativa e dopo un mese le stesse vengono inserite tra i beni da vendere? Con quale logica si mettono in vendita le case popolari e contestualmente si approva un piano di edificazione privata di case cementificando zone storiche del territorio?
A Palazzo Mosti non ci sono amministratori che tutelano la comunità bensì ragionieri del governo che scaricano i costi della crisi sui cittadini, sui lavoratori tutti e non sui veri responsabili. Non è vero che non ci sono alternative, l’alternativa era quella di ingaggiare una battaglia politica con la Corte dei Conti in difesa della nostra comunità costringendo quest’ultima a trattare diverse modalità di rientro del debito. Questo sarebbe il compito di un’amministratore, ovvero quello di far prevalere la politica. Con queste misure invece dimostrano ancora di essere appendici di altri enti e di piegarsi ai loro voleri pur di preservare se stessi come classe dirigente.
Praticamente la Giunta Pepe pur di non essere commissariata e per poter continuare a preservare la poltrona – conclude il Movimento – sottopone la nostra comunità all’ennesimo furto. La città solidale di Fausto Pepe si è trasformata nella città strozzina che calpesta e nega i diritti sociali”.