CRONACA
Truffa aggravata per ottenere fondi pubblici: arrestato l’imprenditore Postiglione Coppola
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Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. E’ questa l’ipotesi di reato che ha portato all’arresto dell’imprenditore di Castelpagano, Andrea Postiglione Coppola, 46 anni, ex presidente di Confagricoltura Benevento.
L’ordinanza dell’applicazione della misura cautelare in carcere è stata emessa dal Gip su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento, a seguito delle indagini condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria del capoluogo sannita.
Il Giudice per le Indagini Prelimiari ha anche disposto il “sequestro per equivalente” su beni immobili di proprietà dell’imprenditore, tra cui anche il Palazzo Ducale di Castelpagano per un valore di oltre 2,5 milioni di euro.
Le indagini delle Fiamme Gialle hanno consentito di scoprire e disarticolare un complesso e sofisticato modus operandi grazie al quale l’uomo, creando fatture e preventivi falsi, utilizzati quali “pezze di appoggio” per rendere verosimili le procedure cartolari, funzionali all’ottenimento di contribuzioni pubbliche (comunitarie, nazionali e regionali), ha “gonfiato” i costi aumentandoli anche di oltre l’800% dell’effettivo valore.
Così facendo, l’imprenditore ha beneficiato di due contributi pubblici per circa 2,9 milioni di euro, quasi del tutto erogati, a fronte di investimenti complessivi di circa 4,9 milioni di euro, nell’ambito delle Misure Regionali del Programma Operativo Nazionale Pesca cofinanziato dal F.E.P. CAMPANIA 2007/2013 Mis. 2.1 – Sottomisura 2.1.1 – “Investimenti Produttivi nel Settore Acquacoltura”.
Nella misura cautelare il GIP ha riconosciuto indizi “granitici di colpevolezza” desunti dalle stesse modalità e dalle circostanze dei fatti, caratterizzati da collaudate tecniche di esecuzione nel creare apparenze contabili false, poste in essere nella spavalda convinzione della conseguente impunità.
La condotta del 46enne, secondo l’ipotesi accusatoria, condivisa dal GIP in ordine ai gravi indizi di colpevolezza, sebbene non con riferimento anche alle esigenze cautelari, è stata perpetrata in concorso con pubblici funzionari contro i quali si procede in stato di libertà.
L’imprenditore, difatti, nella commissione dei delitti è stato coadiuvato da dipendenti della Provincia di Benevento e delle sedi distaccate della Regione Campania che, pur deputate, quale ultimo presidio al controllo della regolarità delle erogazioni pubbliche, hanno invece consentito di forzare il sistema di controlli garantendo un fruttuoso tornaconto personale al sannita.