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Lavori di pubblica utilità per i trasgressori del codice della strada: convenzione Acli-Tribunale

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Il 24 settembre il presidente vicario del Tribunale Ordinario di Benevento, Marilisa Rinaldi, la responsabile dell’Ufficio Esecuzione Penale esterna Avellino-Benevento, Marilisa Bocchino e il presidente dell’associazione Simposio Acli di Benevento Filiberto Parente hanno firmato la convenzione per lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità per i cittadini sorpresi in
guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
La convenzione consentirà a coloro che hanno disatteso le norme del Codice della strada, di lavorare con le Acli in percorsi rieducativi personali.
Le attività possono essere di sensibilizzazione e prevenzione di abuso dell’alcol per studenti di scuole secondarie superiori e società civile; organizzazione di serate evento per la sensibilizzazione sugli incidenti stradali coinvolgendo dei locali più frequentati dai giovani beneventani; attivazione di servizio taxi persoggetti in stato di ebbrezza incapaci di mettersi alla guida del proprio veicolo; attività di animazione nei reparti pediatrici.
L’iniziativa è in continuità con le attività poste in essere dalle Acli di Benevento, che già
da tempo sono impegnate nel progetto “spazio ai giovani” finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Gioventù. Spazio ai giovani, infatti, promuove l’educazione alla salute e al bere sano attraverso percorsi formativi con l’assistenza di un team di psicologi, sociologi e avvocati dell’associazione.
«I vantaggi del lavoro di pubblica utilità – spiega Filiberto Parente, presidente provinciale delle Acli di Benevento – sono molteplici, sia per il condannato, che in tal modo potrà usufruire di circostanze premiali quali l’estinzione del reato, la revoca della confisca dell’autovettura ed il dimezzamento del periodo di sospensione della patente, sia per l’ente che potrà utilizzare gratuitamente tali persone per lo svolgimento di tutte quelle attività che riterrà opportune. L’iniziativa consentirà di attribuire alla pena non soltanto una funzione afflittiva, ma anche rieducativa così come sancito dalla nostra Carta costituzionale».