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POLITICA

Ingroia a Benevento: “Il PD ha riconsegnato il Paese a Berlusconi”

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Il magistrato siciliano Antonio Ingroia, candidato alle scorse elezioni politiche nella lista Rivoluzione Civile, ritorna a Benevento. L’occasione è stata l’incontro su “La malavita organizzata, ostacolo per lo sviluppo democratico, economico e sociale del Paese” organizzato dall’Università degli Studi del Sannio.

Accompagnato dalla sua scorta, Ingroia è arrivato intorno alle 10.30 alla Facoltà Sea di Benevento. Per il magistrato, come dicevamo, si tratta di un ritorno nella città sannita, dopo la visita in campagna elettorale. Ma da quei giorni molto è cambiato. Rivoluzione civile, dopo la debacle elettorale, è un ricordo, ora c’è Azione civile, che, spiega Ingroia, “continua il progetto di Rivoluzione, ma questa volta senza i partiti”.

Ingroia ha ammesso che il risultato di Rivoluzione civile alle elezioni di febbraio è stato “deludente e inadeguato” perché l’elettorato ha percepito la lista come un “cartello elettorale di partiti” e non come un soggetto nuovo. Di qui la decisione di ripartire con un “movimento civico puro, senza partiti”. Il programma di Rivoluzione civile secondo Ingroia “diventa il programma di Azione civile”, e i suoi esponenti “sono quelli che mi hanno accompagnato nell’avventura elettorale”. 

Duro Ingroia nel commentare la fase politica attuale, il governissimo Letta-Alfano: “il PD ha fatto quello che gli italiani non volevano, è riuscito a riconsegnare il paese a Berlusconi”. Un Berlusconi sempre più impegnato in questi giorni nelle vicende giudiziare che lo coinvolgono, quella ormai nota come la “vicenda Ruby”, mentre i suoi sostenitori, parlamentari e ministri del Pdl inclusi, scendono in piazza a manifestare sotto i palazzi di Giustizia. “Un atto eversivo”, lo definisce il magistrato.

Spazio nell’intervista, che potete vedere nel servizio video, anche ai temi della trattativa Stato-Mafia, che vedranno il Presidente della Repubblica tra i testimoni, ed al futuro di Ingroia. Originario della calda Sicilia, dall’11 aprile è stato trasferito alla Procura di Aosta. Ma, dopo il periodo di ferie che scadrà in 20 giugno, il magistrato non è molto propenso ad un trasferimento definitivo tra le alpi: “Sono andato a prendere servizio solo per non fra cadere il ricorso che ho inoltrato al Tar contro il mio trasferimento”.

Erika Farese

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