Sindacati
Vicenda Amts, la Filt Cgil: “Non si possono scaricare responsabilità e incompetenze sui lavoratori”
Ascolta la lettura dell'articolo
In merito alle recenti notizie apparse sulla stampa da parte del Sindaco e del C.d.A. aziendale relative alla situazione presente in A.M.T.S., in un comunicato stampa a firma del segretario generale Carlo Finozzi, la Filt Cgil evidenzia tutta la drammaticità della crisi e le responsabilità di quanto è successo. “A questo punto – si legge – bisogna fare chiarezza sulle responsabilità di questa congiuntura e su come è possibile uscire da essa. È vero che il Comune, tramite Contratto di servizio, eroga un copioso contributo che forse non ha eguali in misura proporzionale in Campania; ed è anche vero che lo stesso Comune ha creato con l’A.M.T.S. una effettiva azienda della mobilità accorpando in essa diversi servizi come i parcheggi, scuolabus, ecc.
Le responsabilità precise dell’Amministrazione Comunale sono nell’aver consegnato questa azienda ad un management inefficiente ed incapace di gestirla, abdicando anche alla funzione di controllo, lasciandola agonizzare e languire. Chi ha nominato questo C.d.A.? Non è stato forse il Comune? È facile scaricare sui lavoratori una situazione imbarazzante proponendo loro un contratto di solidarietà, quando l’imperizia e la negligenza degli amministratori societari ha portato al collasso l’azienda.
La sola colpa additabile ai dipendenti è quella di essere stati in silenzio nei confronti della azienda, perché blanditi da prestazioni straordinarie, da celate promesse di avanzamento o anche per timore nei confronti di organismi dirigenti. Solo questa organizzazione, sola nel coro di un unanimismo collettivo a tutti i livelli, ha sempre contestato pubblicamente la condotta degli amministratori e dirigenti della A.M.T.S.
Com’è possibile che in dieci giorni questi amministratori possano risolvere la questione, quando nonostante le sollecitazioni e le continue carenze di risorse avvertite negli ultimi anni facevano presagire tutt’altro. Non è solo incidendo sul costo del lavoro che si può risolvere questa drammatica congiuntura.
Su questa questione la scrivente da tanto tempo aveva messo in guardia sia l’Amministrazione Comunale sia i vertici A.M.T.S. ma si è rimasti inascoltati ospiti. Questa crisi viene da lontano e nel mentre si propagava, gli amministratori hanno sempre minimizzato e accusato questa organizzazione di catastrofismo, deridendola anche pubblicamente, cercando di metterle contro anche i lavoratori. Per quanto consta alla scrivente O.S, alla luce di quanto accaduto e di quanto si profila all’orizzonte, è necessario che Ente proprietario e amministratori societari facciano un passo indietro, cioè vadano a casa, e lascino l’azienda in mani più competenti e più capaci.
A questo punto, con questi presupposti, sarà possibile aprire un tavolo di confronto e di discussione per risolvere la crisi di questa azienda, cercando di incidere anche su altri costi che gravano in misura esorbitante sull’intero bilancio aziendale. Solo a questo punto i lavoratori potrebbero sopportare qualche sacrificio, poiché si darebbe loro una prospettiva futura sulla continuità di questa azienda. Per il bene di questa società e della cittadinanza beneventana è necessario seguire questa strada, altrimenti si assisterà al tracollo di una realtà socio-produttiva di vitale importanza per il territorio.”