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No alle trivellazioni nel Sannio. Decisa un’azione unitaria dei Sindaci

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Soddisfacente esito dell’incontro sul tema: “No alle trivellazioni! Il Sannio non è un deserto. Il nostro territorio non deve essere ferito!”, tenutosi a San Marco dei Cavoti martedì 8 nell’aula consiliare del Comune, esternamente presidiata in forze dai carabinieri, evidentemente allertati a causa delle forti preoccupazioni manifestate dai cittadini.
Promosso da due consiglieri comunali di minoranza di San Marco dei Cavoti, Domenico Costanzo e Valentino Castello, il convegno, anche se dai toni piuttosto vivaci, si è però svolto pacificamente ed ha visto la partecipazione di numerosi tra amministratori, rappresentanti di movimenti e semplici cittadini, per attestare unanime e decisa contrarietà alla recente autorizzazione regionale ad una multinazionale inglese ad eseguire perforazioni per indagini mirate alla ricerca di giacimenti petroliferi in 18 comuni sanniti.
Hanno dato il proprio contributo alla discussione: Giorgio Carlo Nista, sindaco di Colle Sannita; Nunziatina Palma, sindaco di Fragneto l’Abate; Raffaele Caputo, sindaco di Fragneto Monforte; Lucilla Cirocco, vicesindaco di Molinara; Mauro De Ieso, sindaco di Pago Veiano; Antonio Verzino, sindaco di Reino; Luigi Paragone, sindaco di San Giorgio la Molara; Francesco Cocca, sindaco di San Marco dei Cavoti; Franco Mucci, sindaco di San Lupo, che ha inteso testimoniare la solidarietà della sua comunità pur non essendo il proprio comune interessato direttamente nella vicenda.
Intervenuti nel dibattito anche la coordinatrice beneventana del Movimento 5 Stelle, Francesca Maio ed i consiglieri di San Marco dei Cavoti, Saverio Rossi e Pierfranco Borrillo. A verbalizzare i lavori della seduta, Nazzareno Zembla, responsabile del settore politiche sociali del Comune di San Giorgio la Molara.
Nell’articolato e vivace dibattito è stata rimarcata la totale assenza della classe politica sannita nella vicenda; unico ad intervenire, nella scorsa estate, il sen. Izzo, con un’interrogazione parlamentare di cui peraltro non si è poi conosciuto l’esito.
Enumerate anche diverse negatività che potranno determinarsi nei 18 comuni sanniti in conseguenza dell’avvio delle perforazioni del sottosuolo, evidenziando l’ennesimo attacco alle nostre zone interne, da sempre degnate di attenzione dalla Regione Campania solo “per scaricare problemi”.
In un territorio le cui zone rurali risultano abitate e a forte vocazione agricola, con importanti produzioni nel settore agro-alimentare e con interessanti prospettive di sviluppo turistico, un’attività invasiva ed inquinante quale quella da avviarsi in seguito alle autorizzazioni, darebbe il colpo di grazia a qualsiasi speranza di ripresa e di sviluppo, oltre che a regalare fondate preoccupazioni per la salute e la vivibilità.
A conclusione dei lavori, si è convenuti sulla necessità di un’azione unitaria da parte di tutti i comuni interessati dalle trivellazioni, per cui i promotori si faranno carico, oltre che di continuare sul territorio la sensibilizzazione dei cittadini, anche di raccogliere le designazioni dei rappresentanti di ciascuna amministrazione comunale da inserire nel costituendo comitato per la difesa del territorio dal pericolo incombente delle ricerche finalizzate all’estrazione di idrocarburi.