Associazioni
Tpl: Depistaggio, manifestazione al terminal degli autobus per il diritto alla mobilità
Ascolta la lettura dell'articolo
“Questa mattina ci siamo ripresi uno spazio comune di importanza, pratica tanto quanto simbolica, fondamentale: il terminal degli autobus extraurbani, nodo cruciale di interscambio tra la periferia più lontana e la città e poi ancora la metropoli, crocevia di storie personali, lavori, studi, corpi, amori”. Ad affermarlo è il CSA Depistaggio che ha manifestato in segno di solidarietà nei confronti dei lavoratori della Metrocampania Nord Est.
“Un’iniziativa – spiega la nota – che abbiamo fortemente voluto, noi del centro sociale autogestito depistaggio, e che ha visto la partecipazione di decine di studenti, lavoratori dei trasporti, lavoratori dei consorzi, pendolari, per affermare ancora una volta con forza il diritto ai trasporti, alla mobilità, allo studio, al lavoro, allo svago: alla vita”.
“E’ paradossale solo in apparenza che, nell’epoca devastata dal pensiero unico neoliberista teoricamente incardinato sul passaggio, la trasformazione, il movimento rapido, il sistema dei trasporti sia completamente allo sfascio: eppure tutti vedono la situazione drammatica dell’eavbus, sull’orlo del fallimento, e della Metrocampania, con le corse da e verso napoli ridotte al lumicino”.
“Tutti sanno – aggiunge – che i lavoratori dell’Eavbus non percepiscono lo stipendio da tre mesi, e che quelli della Metrocampania vedono a rischio quello di dicembre e tredicesime. Tutti possono toccare con mano l’inadeguatezza dei mezzi, anche di quelli inagurati in pompa magna tanto per buttare un altro po’ di fumo negli occhi, come un ormai mitologico treno che da Benevento non può spingersi oltre cancello perché non a norma. Chiunque comprende il fallimento clamoroso, oltre che di un ceto manageriale che stranamente non vede mai a rischio i propri grassi compensi, di un’intera classe politica locale, del tutto assente, incapace o complice di questa rovina, ripiegata su se stessa, in grado solo di parlarsi addosso per cercare di perpetuare i propri privilegi, del tutto estranea ai problemi di donne ed uomini comuni”.
“Ma il paradosso – spiega il CSA Depistaggio – è, appunto, solo apparente. Il capitalismo, il neoliberismo sfrenato, il potere, ci vogliono così: immobili e succubi, fermi ad aspettare il favore del notabile di turno, costretti nel nostro recinto da sbarre invisibili eppure reali. Questo abbiamo affermato oggi con la massima forza: che il trasporto pubblico garantito e accessibile a tutti non si tocca, e che il diritto alla mobilità non può minimamente essere messo in discussione. E, sopratutto, che la crisi, indotta, voluta, dei trasporti pubblici non è che un aspetto dello sfacelo complessivo causato da una politica scellerata, che ruba ai cittadini comuni a tutto vantaggio di pochi privilegiati”.
“Trasporti, scuola, sanità, lavoro…: il capitalismo attacca a tutto campo e su tutti i fronti, forte di un malinteso concetto di legalità, del tutto incurante della vita delle persone. E noi a tutto campo reagiamo e reagiremo, consapevoli che la lotta di uno è la lotta di tutti, e che solo l’unità delle classi sfruttate e depredate riuscirà a produrre un cambiamento di sistema: lavoratori dei consorzi, del tessile, dei trasporti… fanno fronte comune con gli studenti, i precari, i cassintegrati, i licenziati, i disoccupati. Non c’è legalità autocratica, non pastoia elettorale, non legaccio partitico o sindacale – conclude la nota – che possa fermare la forza dell’autorganizzazione popolare, una volta che si è messa in moto”.