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Tagli ai trasporti e crisi dell’Eavbus. La nota del CSA Depistaggio
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Riceviamo e pubblichiamo la nota del CSA Depistaggio in merito ai problemi legati al trasporto pubblico locale e al fallimento della società Eavbus.
“D’estate il regionale delle 20.47 per Caserta era praticamente vuoto, non ci salivano mai più di tre o quattro passeggeri. Poi a settembre, giorno dopo giorno, ha iniziato a riempirsi soprattutto di lavoratori e studenti universitari pendolari che, dalla provincia, in particolare dalla Valle Telesina, ogni giorno devono spostarsi a Benevento.
Fino a quando, una settimana fa, Trenitalia, con una mossa apparentemente contraria a qualsiasi logica, non ha deciso di sopprimere quel treno. E, oltre al danno, la beffa: quando ci rechiamo alla stazione di Benevento a chiedere informazioni a riguardo ci viene detto che “Però, per Caserta, c’è il comodissimo Frecciarossa Benevento-Roma Termini!”
Questo episodio, del resto, è solo l’ennesimo di una lunga lista di tagli ai trasporti pubblici, sia ferroviari, che su strada, che si inseriscono quasi alla perfezione nel quadro generale sociopolitico di austerity, repressione e progressivo smantellamento dei diritti.
I treni regionali vengono tagliati, a beneficio dei treni ad Alta Velocità, che oltre ad essere più costosi, di fatto escludono totalmente la provincia da qualsiasi discorso sulla mobilità, in ottemperanza a una logica di capitalismo selvaggio da manuale di economia politica. Contemporaneamente l’EAVBus fallisce, con il risultato di centinaia di lavoratori disoccupati e centinaia di pendolari, soprattutto studenti, appiedati.
L’EAVbus copre quasi il 60% del fabbisogno dell’intera Regione Campania e nemmeno i 4,5 milioni di euro sbloccati dal governo regionale mettono in sicurezza un intero comparto e danno certezze agli utenti.
Prova ne sia l’allarme lanciato dall’assemblea tenuta dagli stessi operatori dell’eavbus, i quali ribadiscono che è solo il senso di responsabilità e la fermezza nel conservare il posto di lavoro che li porta a garantire quanto più è possibile i servizi con l’obiettivo di arrecare quanto meno disagi all’utenza servita.
Le dinamiche di tagli progressivi ai trasporti regionali, quindi, non solo hanno l’effetto di mettere in discussione diritti fondamentali come quello allo studio, quello al lavoro e quelli alla fruizione culturale e al godimento, ma si inscrivono perfettamente nella logica di repressione sociale e politica messa in atto dal governo Monti (che tra l’altro abbiamo visto riacuirsi proprio in questi ultimi giorni): la mobilità è infatti un principio fondamentale per mettere in comunicazione e in relazione le persone.
Se da un lato enti che teoricamente dovrebbero essere pubblici la limitano e la negano dall’alto e dall’altro il regime di austerity economico rende sempre più inaccessibili forme alternative di trasporto (ivi comprese quelle private) si capisce benissimo che l’unica conseguenza possibile a questo stato di cose potrà essere il progressivo isolamento, l’alienazione sociale e un’impossibilità di fatto a reagire all’instaurarsi di disagio psicologico e culturali derivati dalla situazione di deficit economico.
Stiamo pagando, come cittadini e lavoratori scelte scellerate dei governi nazionali e regionali, ma anche decisioni e valutazioni aberranti del management aziendale, nonché la superficialità e l’approssimazione di dirigenti di qualsiasi livello.
Esprimiamo la nostra piena solidarietà ai lavoratori eavbus che si trovano ad affrontare una crisi aziendale ed a tutti gli utenti ai quali non è garantito il diritto alla mobilità e con esso tutto ciò che ne consegue. Soltanto la capacità di unirci insieme dal basso, per affrontare i disagi di una crisi che non abbiamo prodotto, ma che ci stanno facendo pagare, e che investe oramai per intero le nostre vite”.