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Sindacati

Marsec: i dipendenti proclamano lo stato di agitazione permanente

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I dipendenti della MARSec SpA, unitamente alle RSU e alle segreterie provinciali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, hanno proclamato lo stato di agitazione permanente a margine dell’assemblea dei lavoratori tenutasi il 23 novembre, alle 11.30, presso la sede dell’azienda. Ad annunciarlo in una nota sono le sigle sindacali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm.

“I lavoratori, da oltre un anno, attendono pazientemente la corresponsione di alcune mensilità relative al 2011 e, nonostante la sensibilità e la collaborazione dimostrata più volte nei confronti dei vertici aziendali, sono stati gravati anche dall’imposizione della Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (nella misura del 50% per 13 settimane) e dagli ulteriori ritardi nella corresponsione degli stipendi dell’anno in corso (l’ultimo incassato è relativo a settembre 2012).

Soprattutto, però, ai dipendenti non è mai stata presentata una credibile ed efficace prospettiva futura per l’azienda che l’anno scorso ha subito un processo di privatizzazione con la cessione da parte della Provincia di Benevento (attualmente socio di maggioranza) del 49% del capitale sociale a un investitore privato.

Le organizzazioni sindacali si ritengono insoddisfatte delle risposte fornite dall’azienda – con una tardiva nota del 22 novembre 2012 (protocollo n. 2292) – che rimanda tutto all’incontro programmato entro il 31 dicembre, a conclusione del periodo di CIGO. Le sigle sindacali, infatti, ribadiscono che i lavoratori sono in attesa di risposte concrete e di un piano di sviluppo e non di incontri interlocutori e inconcludenti.

Nell’anno in corso, infatti – in cui i dipendenti hanno voluto dar fiducia all’azienda, soprassedendo sulle diverse inefficienze, per percorrere insieme la strada del risanamento –, l’unica risposta ricevuta è stato un rimpallo di responsabilità tra i soci dell’azienda che, di fatto, ha creato una situazione di immobilismo, incertezza e scarsa trasparenza. Vani sono stati i tentativi di dialogo e mediazione, cercati più volte e con forza dalle organizzazioni sindacali.

L’amministratore delegato, infatti, ha risposto in qualità di socio di minoranza più che di delegato dell’intera società. D’altro canto il socio di maggioranza ha preferito semplicemente ignorare le richieste di chiarimenti, probabilmente impegnato a capire come salvare l’Ente Provincia (e non il territorio che dovrebbe rappresentare) dalla scure della spending review. La dirigenza, infine, è stata semplicemente elusiva, se non pleonastica, nel ripetere quanto già conosciuto.

I dipendenti della MARSec SpA, consci che la strada del risanamento passa per il doppio binario del taglio delle spese e dell’incremento delle entrate, continuano a chiedere quando si passerà, finalmente, a percorrere anche la strada di un piano di marketing efficace ed efficiente (visto che questo comparto è l’unico che segna una costante fase di sviluppo), consapevoli di aver dato il proprio contributo in termini di sacrifici per salvare un centro di eccellenza del Sannio che, probabilmente, fuori dall’Italia avrebbe avuto ben altra sorte.

D’altra parte, i lavoratori sono altrettanto consapevoli che la loro non è di certo né la prima né la più difficile vertenza lavorativa presente sul territorio, ma sottolineano, insieme ai sindacati, che la crisi di un centro con personale così altamente specializzato rappresenta per il Sannio la drammaticità della situazione alla quale si è giunti.
Per tali motivi e in mancanza di chiarimenti e prospettive future concrete, i lavoratori non escludono il ricorso a forme di protesta per rivendicare i propri diritti”.

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