Valle Vitulanese
“S(t)uoni, come suona la città”, bilancio oltre le aspettative

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Successo per la due giorni di eventi organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Castelpoto e svoltasi nelle serate del 7 e 8 agosto scorsi. Il nucleo storico del comune sannita si è offerto ai partecipanti con tutta la sua forza evocativa, sapientemente sfruttata dagli organizzatori della manifestazione ‘S(t)uoni – Come suona la città’.
Obiettivo della kermesse era quello di stimolare alla riflessione sui cambiamenti sociali che occorrono a una comunità in conseguenza delle trasformazioni, più o meno volontarie, degli spazi urbani e vitali nel corso del tempo. Principale protagonista tragico di tali mutamenti è stato il terremoto, il quale ha dettato più e più volte i ritmi di crescita e talvolta anche l’oblio di interi abitati.
Castelpoto ne è un esempio evidente. Praticamente ricostruito dopo il sisma storico del 1688, il piccolo comune ha conosciuto momenti di gloria, soprattutto nel corso del secolo scorso, per poi giungere ad una drastica riduzione dei residenti del centro storico, a seguito degli ultimi due grandi terremoti che hanno colpito il Sannio, nel 1962 e nel 1980.
Dai terremoti, infatti, si è partiti per descrivere la storia del paese, dalle sue origini longobarde fino ai giorni nostri, in due visite guidate affollate, entrambe le sere, da parecchie decine di persone.
Poi, lungo via Roma, l’asse viario principale del centro storico, il pubblico ha potuto, per l’intera durata della manifestazione, passeggiare in cerca delle edicole ‘parlanti’, che hanno ridato vita ad antiche case, ormai crollate su se stesse, con alcuni racconti di castelpotani che rievocavano i momenti delle scosse che distrussero il paese.
Nella suggestiva piazzetta Ponti, infine, nel cuore della parte antica di Castelpoto, il grande platano che la sovrasta è stato animato con suoni dalle campagne circostanti, interrompendo simbolicamente il silenzio lasciato dall’abbandono.
Tra gli elementi proposti ha riscosso un grande interesse il ciclo di proiezioni mandato, entrambe le sere, nello spazio panoramico alle spalle della chiesa di San Nicola da Mira, area principale dove ha avuto luogo la manifestazione, sempre affollato in entrambi i suoi lati, quello delle proiezioni e quello dedicato alla ristorazione con prodotti locali.
La visione di immagini, d’epoca e non, accompagnate, ancora una volta, da un suggestivo mix di musiche elettroniche e testimonianze del terremoto a Castelpoto, hanno catturato l’attenzione dell’eterogeneo pubblico presente alla manifestazione, dai più anziani abitanti del luogo, a un nutrito schieramento di giovani spettatori provenienti da varie località della provincia. Nella serata conclusiva si è anche tenuta la presentazione del libro di Franco Molfese “Storia del Brigantaggio dopo l’Unità”.
‘Ho sempre pensato, fin da quando l’iniziativa ha cominciato a prendere forma – ha dichiarato Vito Fusco, assessore alla Cultura e vice sindaco del Comune di Castelpoto -, che il suo successo non sarebbe stato dettato dal numero di partecipanti, ma dal livello di coinvolgimento dei presenti e dalla capacità di comunicare a tutti loro il tema trattato. Oggi, a manifestazione ultimata, posso aggiungere di essere molto soddisfatto anche dall’afflusso di persone’.