Salute
In Campania ogni anno 21mila nuovi casi di tumore

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21mila nuovi casi all’anno, 12.300 morti e una spesa di 362 milioni di euro: sono alcuni dei dati che descrivono l’incidenza dei tumori in Campania e che sono stati illustrati, oggi alla Fondazione Pascale, nel corso di un convegno sulle politiche intersettoriali. Esaminando l’intero contesto italiano, così come ha fatto l’epidemiologo Giuseppe Costa, dell’Università di Torino, è possibile riscontrare differenze tra Nord e Sud del Paese e "queste differenze geografiche coincidono con le differenze sociali".
L’interconnessione tra ecomafie e incidenza tumorale dimostra poi l’importanza del "contesto, che se è positivo aiuta a curarsi meglio", ha sottolineato il ministro per la salute Renato Balduzzi, dal quale arriva l’invito a "ogni cittadino "a condurre una vita più salutare e a chiedere più salute in tutte le politiche sociali, ambientali e urbanistiche".
Da qui nasce, secondo gli addetti ai lavori, la necessità di pensare a meccanismi che richiamino alla programmazione intersettoriale. L’idea sulla quale la Campania sta già lavorando è quella di "mettere in rete il sistema oncologico – ha spiegato il presidente della Regione, Stefano Caldoro – creando una struttura globale che permetta di risolvere le criticità e difendere le eccellenze come il Pascale".
Per Costa, le differenze tra Nord e Sud possono essere spiegate anche da una "maggiore concentrazione di povertà nel Mezzogiorno, ma anche da una minore capacità dei soggetti responsabili delle politiche sanitarie in questa parte del Paese di moderare questo effetto sfavorevole".
Al Sud Italia si vive meno e si vive peggio. E le cose non vanno meglio se si ha la sventura di ammalarsi. Numeri alla mano, la sopravvivenza a patologie gravi, per esempio quelle cancerogene, è minore nelle regioni meridionali rispetto a quelle del Nord. E per la Campania anche un triste primato: la maglia nera per la regione con minore speranza di vita alla nascita per le donne.
"Le aree più colpite – dice il manager del Pascale, Tonino Pedicini – sono quelle con più degrado e più delinquenza dove é maggiore anche l’inquinamento ambientale. E oltre a questo aumento c’é da sottolineare che sono troppe le persone che ancora non accedono alle cure".
Per quanto riguarda i fattori di rischio, i residenti in prossimità di siti inquinanti al Sud sono quasi 3 milioni e cinquecentomila persone, mentre al Nord sono 1 milione e cinquecentomila e al Centro poco più di seicentomila. La Campania è prima per percentuale di bambini obesi e in sovrappeso, e sono tutte del Centro-Sud le prime otto regioni di questa classifica. La Campania è seconda per percentuale di persone sedentarie, dietro la Basilicata, e seguita in classifica da altre cinque regioni del Centro-Sud, ed è seconda anche per percentuale di diabetici, assieme alla Calabria, ancora una volta dietro la Basilicata, e, anche in questo caso, alle spalle in classifica altre cinque regioni del Centro-Sud.
"Ci candidiamo per creare in Campania il registro tumori che in regione ancora manca e che da tempo c’é già in altre realtà del Paese". A lanciare la proposta e il direttore generale dell’Istituto oncologico ‘Pascale’ di Napoli, Tonino Pedicini, durante il convegno di oggi dedicato al cancro. Pedicini ha sottolineato che al Pascale ci sono tutte le attrezzature e le professionalità adatte per assolvere a questo incarico così importante per la salute dei cittadini campani e che quindi "basta avere l’autorizzazione, da parte della Regione, per accedere ai dati".
Il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, presente al convegno di oggi, ha accolto con favore la proposta di Pedicini. "Ne possiamo parlare – dice Caldoro – Abbiamo in previsione l’organizzazione del registro, ci stiamo lavorando e possiamo sicuramente considerare e integrare la proposta del Pascale".