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A Pietrelcina si è chiuso il Carnevale dello Scardone

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Si è chiuso  il “Carnevale dello Scardone” a Pietrelcina (Benevento), un programma intenso che ha visto impegnate diverse associazioni che si sono alternate in un ensemble di tradizione e innovazione. Tra riti e cultura orale, tra balli in maschera e carri allegorici, anche quest’anno, dunque, Pietrelcina ha celebrato il suo Scardone, si legge nella nota diffusa alla stampa.

“Carnevale si chiama Scardone. Questo il titolo di un libro che inserisce il Carnevale in una dimensione festiva presente.” Ha affermato Helga Sanità, Antropologa e Responsabile del laboratorio “Rituali e pratiche festive” e dell’insegnamento di Antropologia del patrimonio presso “Università degli studi Suor Orsola Benincasa”, in occasione della presentazione del libro che si intitola appunto “Carnevale si chiama Scardone – il ciclo delle feste di Carnevale nella tradizione pietrelcinese” – IDEAS edizioni, e ha poi continuato “l’inserimento della festa in un tempo presente non deve essere sottovalutato anche per quanto riguarda l’assopimento di alcune tradizioni. Se analizziamo la Rappresentazione dei Mesi non possiamo sottovalutare il fatto che il tempo narrato in questo testo va a cozzare con i ritmi moderni. Oggi viviamo in una società che misura il suo tempo non più in base ai ritmi delle stagioni ma in basi al trascorrere delle ore se non addirittura dei secondi”.

“Il Carnevale ha assonanze in comune con i Saturnali e i Riti Dionisiaci, il caos di inizio e fine, il sacrificio rituale, i festeggiamenti pubblici con il coinvolgimento di tutta la comunità, il mascheramento così come il processo a Scardone una sorta di trasmutazione della Satira Greca” ha spiegato Stefania Paradiso, Archeologa, nel suo excursus attraverso i riti delle feste del passato.

“Dobbiamo innanzitutto ringraziare la popolazione di Pietrelcina e in particolare quanti hanno permesso alle nostre ricerche di fare grandi passi avanti” ha affermato Luigi Giova, etnomusicologo e ricercatore per l’istituto demo-etno-agriculturale sannita, e ha poi continuato “se oggi possiamo parlare di una festa al presente e, soprattutto, se abbiamo potuto pubblicare questo libro è perché ci sono delle biblioteche viventi che custodiscono un sapere che necessita di essere trascritto prima che scompaia.” E ha poi concluso con un itinerario attraverso i documenti sonori e teatralizzanti del Carnevale pietrelcinese tra passato e presente.

“Il Carnevale pietrelcinese è una festa con enorme potenzialità che va conservata e valorizzata ma tenendo presente che oggi è la risultante dell’incontro tra un percorso storico e la globalizzazione.” Ha affermato Mario De Tommasi, demologo e direttore dell’istituto demo-etno-agriculturale sannita, e ha concluso “In un’analisi approfondita della festa non possiamo, infatti, sottovalutare come i motivi che muovo i protagonisti attuali non sono quelli che muovevano quelli del passato. Ad esempio il Carnevale che una volta era desiderio di benessere alimentare, oggi potrebbe essere l’ostentazione della bellezza della maschera dei propri figli”.

 

 

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