Sindacati
CISL: al seminario sul lavoro e welfare l’equità di Monti non piace
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Sindacati sul piede di guerra dopo la conferenza stampa fiume del presidente del consiglio Mario Monti, che ha illustrato ai cittadini “il decreto salva Italia”, vale a dire la manovra da 20 miliardi netti che si appresta a sottoporre all’approvazione del Parlamento.
A mettere in allarme il mondo del sindacato è la nuova riorganizzazione del sistema pensionistico. Abolite le finestre mobili, aumentata l’età e stoppato per un anno l’adeguamento delle pensioni, ad eccezione delle minime, al costo della vita. Argomenti che sono stati al centro anche del seminario sul lavoro, welfare e coesione sociale, promosso dalla segretaria provinciale della Cisl presso la sala convegni dell’ente camerale di Benevento.
Se nel suo discorso Mario Monti ha cercato di mettere in luce soprattutto l’equità della manovra, che comunque se non introduce la patrimoniale, di certo non è tenero con i ricchi: tassate auto potenti, aerei, barche, ricchezze finanziarie, dall’altro canto il segretario regionale della Cisl Lina Lucci liquida la manovra come “iniqua, per una mancanza totale di concertazione”.
Così lunedì insieme alla Uil, la Cisl ha proclamato sciopero delle ultime due ore per permettere ai lavoratori di recarsi davanti alle prefetture per riaprire le trattative. “La situazione è preoccupante soprattutto per il mezzogiorno”, secondo il prof. Massimo Lo Cicero, “la manovra Monti è carente, nel favorire una ripresa ed un’espansione dell’economia.”
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