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‘Per un museo che nasce, altri muoiono…’

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“La Pinacoteca allestita al Museo del Sannio di Benevento è, indubbiamente, un’opera meritevole di plauso da parte di tutte le persone che amano l’arte e la propria città. Nuovi spazi espositivi per le innumerevoli opere d’arte e testimonianze di un passato glorioso e pregno di cultura, riempiono il cuore di gioia ma, i toni trionfalistici manifestati dalla Provincia di Benevento e dall’Istituto Culturale dello stesso Ente, lasciano un inesorabile “amaro in bocca”; se si pensa a come sono gestiti i vari musei, altrettanto interessanti, sparsi a “macchia di leopardo” sul territorio provinciale”, così scrive in una nota il presidnete di Ekoclub Internationale Luigi La Monaca..

“Il museo degli orologi, di San Marco dei Cavoti, escludendo le spiacevoli vicende giudiziarie che hanno coinvolto amministratori comunali, è in stato di completo abbandono, il Paleolab di Peitraroja versa, a dir poco, in uno stato di completo abbandono, il MEG (Museo Enogastronomico) di Solopaca è diventato una discarica a cielo aperto ed è sempre chiuso. Il Geobiolab, di C. da Pontecorvo, in Benevento è, già dalla sua inaugurazione, un oggetto misterioso. Il MUSA, che tanto interesse ha destato nei suoi primi anni di vita, è diventato una “cattedrale nel deserto”, mero punto d’incontro per conferenze spesso inutili e barbose”.

La “realizzazione di spazi espositivi e di musei è solo la prima fase di un lungo percorso che prevede la pubblicizzazione, la gestione e la fruibilità da parte di potenziali turisti delle “opere” realizzate. L’attuale amministrazione provinciale, in carica ormai da un bel po’ di tempo, nata sulla continuità di tutto ciò di positivo che era stato realizzato, soprattutto nel campo dell’arte e del turismo, da quella precedente, ha fatto perdere entusiasmo, fruibilità e interesse nei confronti di tutta la filiera culturale del Sannio. Le agenzie che avrebbero dovuto gestire l’arte e la cultura nel Sannio, sono servite solo a inserire nel mondo del “lavoro” amici, parenti ed elettori dei soliti politici, sempre pronti a creare clientele a sostegno dei loro interessi politici. E’ sufficiente analizzare gli elementi che formano lo staff pro-cultura per restare basiti: “Figli di Sindaci, ex dirigenti di partito, Assessori Comunali, mogli di assessori e amici degli amici”! Tutte persone che, in alcuni casi, sono riuscite ad ottenere un posto di lavoro a tempo indeterminato, solo e unicamente per le loro conoscenze, affinità o appartenenza politica; roba da fare indignare le migliaia di giovani che, pur preparati e competenti, devono lottare quotidianamente per avere solo un semplice spiraglio di futuro lavorativo. Il Museo d’Arte Contemporanea ARCOS, nato da una splendida intuizione di Danilo Eccher, dopo una triade di mostre d’interesse nazionale, è diventato, a sua volta, un’inutile struttura “parcheggiata” nel cuore di Benevento.

Una provincia che deve proporsi (adoperare il futuro dopo tanto tempo di amministrazione è una nota che sa di beffa) al turismo nazionale e internazionale, deve inesorabilmente avere una programmazione efficiente e lungimirante, programmare il futuro e gestire efficientemente l’attuale. Le “passerelle” in giro per l’Italia e all’estero dei vari amministratori, lasciano il tempo che trovano, spesso il risultato è di due righe scritte su qualche sito o giornale estero; letti da un centinaio di persone o da, superficiali e interessati, addetti ai lavori. La valorizzazione dei monumenti e delle strutture museali è molto semplice, basterebbe inserire persone giuste al posto giusto e, badare più all’interesse della collettività che a quello di pochi pseudo amministratori. Più di una volta Ekoclub International ha suggerito di affidare la gestione dei musei ad Associazioni culturali non profit che, con i loro associati, senza alcun dubbio, gestirebbero meglio e con amore i siti dimenticati dalla provincia”.

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