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Calcio

La realtà degli Allievi Nazionali

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Nell’ultimo quadriennio l’attività giovanile è stato uno dei settori in maggiore crescita, sia sotto l’aspetto quantitativo che da un punto di vista tecnico qualitativo.

Questo trend di crescita è stato supportato da una organizzazione tecnica e territoriale e i soggetti coinvolti nell’attività giovanile, tecnici, dirigenti, giudici, organi territoriali, sono cresciuti sia nella capacità di supportare il movimento, sia nella volontà di farsi propulsivi per una ulteriore crescita.

Il progetto, affidato al tecnico uruguaiano Jorge Martinez, in questa stagione agonistica è quello degli Allievi Nazionali. “Non si può chiamare progetto qualcosa che è ormai una realtà”, afferma senza mezzi termini Martinez, divenuto una pietra miliare del Benevento Calcio nell’ambito del settore giovanile. “Gli obiettivi per cui ognuno di noi ogni giorno lavora con i ragazzi sono tanti e importanti: cercare di migliorare sempre, a tutti i livelli, deve essere l’obiettivo comune, e per realizzarlo è necessaria la collaborazione di tutti”.

Ma che risultati si possono raggiungere con il gruppo degli allievi a lei affidati.

“E’ un gruppo che ha grosse potenzialità, – prosegue l’allenatore impegnato con i giovani nati negli anni 1995/’96 – un gruppo formato principalmente da calciatori del ’96, che possono dare grandi soddisfazioni, un vivaio importante, dove la cultura del risultato è fondamentale, però bisogna rompere questo dogma se si vogliono risultati veri. All’interno dell’attività giovanile si devono raggiungere e portate avanti obiettivi strategici, in stretta sinergia e raccordo con tutto lo staff tecnico esistente. Il tutto attraverso un percorso tecnico che partendo dall’attività promozionale porti verso la pratica di alto livello e di un percorso organizzativo che porti le società a crescere e strutturarsi per garantire la crescita dell’attività futura. Oltre alla crescita formativa degli attori coinvolti nell’attività, specificatamente per tecnici, dirigenti, organi territoriali, organizzatori e insegnanti”.

Quindi, importante è anche il compito dei genitori.

“Direi fondamentale la loro presenza per il rispetto delle regole per quanto riguarda l’influenza esterna sulla formazione del ragazzo, loro, i genitori, devono costituire la fase sensibile, la costruzione della personalità”.

Un percorso tecnico che partendo dall’attività promozionale porti verso la pratica ad alto livello.

“Esatto! Bisogna mantenere dentro il gruppo di lavoro una identità unica: qui si è abituati a partire dall’alto, dalla prima squadra e prendere esempio da loro. Invece l’ottimale, per il futuro sarebbe più giusto avviare il processo di crescita al contrario. Cioè il gruppo dei giovani deve partire unito dall’attività promozionale, insegnare ad esso la tecnica con tattica di gioco e lo stesso gruppo deve essere seguito e portato avanti sino al raggiungimento dell’apice. In tal modi si ottengono le giuste caratteristiche, con gli stessi programmi metodologici”.

Martinez, in Uruguay ha sempre ritenuto una necessità avere dei chiari indirizzi programmatici.

“Nel calcio da anni si sta facendo sempre più impellente costruire le società di settore giovanile. In Uruguay rappresenta il pane quotidiano di tutte le società. L’andare avanti senza una meta, senza obiettivi e dei mezzi idonei per realizzarla è sicuramente la prima cosa da evitare in una società calcistica sia dilettantistica, che professionistica. Programmare vuol dire progettare una strada da percorrere: le tappe intermedie, i mezzi da utilizzare, gli strumenti per verificare la qualità e la quantità del percorso effettuato. Da queste riflessioni scaturisce la necessità di stabilire dove una società vuole andare e soprattutto stabilire che tipo di strategie intende mettere in moto per rendere concreto i suoi piani”.

Domenica 18 settembre i suoi allievi inizieranno la loro avventura calcistica contro il Neapolis Mugnano.

“Una partita di difficile interpretazione, ma che i miei ragazzi sapranno portare avanti con raziocinio, abilità tecnica e se poi giunge anche il risultato tutto diventerà più semplice. L’importante che il gruppo a disposizione a fine stagione abbia ottenuto, oltre che un risultato agonistico, anche e soprattutto, messo in mostra la crescita tattica ed il buon calcio, per il futuro della sua attività agonistica, proprio com’è successo con diversi giovani del Benevento Calcio che oggi militano in campionati semiprofessionisti dove si mettono in luce per senso tattico, ma soprattutto per maturità tecnica”.

Fonte | www.beneventospa.it

 

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