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Il Wwf riesce a bloccare la preapertura della caccia in Campania

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In assenza del “piano faunistico” che dovrebbe regolamentare sulla base di censimenti e studi scientifici, i tempi, i modi e le specie oggetto di caccia, il Tribunale Amministrativo Regionale di Napoli ha fermato la cosiddetta preapertura (1/15 settembre), ovvero l’anticipo di ben tre settimane dell’apertura della caccia – rispetto alla terza domenica di settembre. Il provvedimento che si riferisce a diverse specie, accoglie il ricorso del WWF Italia, curato dall’Avvocato Maurizio Balletta di Benevento, contro quanto stabilito dalla Regione Campania che, nell’approvare il calendario venatorio per la nuova stagione, aveva concesso attività non conformi alle regole.
"L’assenza del piano faunistico, ossia di un quadro di riferimento certo, scientificamente attendibile, ha posto in evidenza l’illegittimità di una prassi come la pre-apertura", commenta Raniero Maggini, vicepresidente del Wwf Italia. "Nonostante la caccia ai primi di settembre sia dannosissima e per questo non conforme ai dettami scientifici e normativi dell’Unione europea – aggiunge Maggini -, ogni anno molte Regioni la ripropongono per soddisfare le richieste del mondo venatorio, tuttavia consapevoli di approvare atti discutibili e quindi passibili di annullamento dal giudice amministrativo, come è avvenuto oggi per la Campania". "Ricordiamo a tutti i cacciatori campani – prosegue Maggini – che se andranno a caccia dal primo al 15 settembre, il periodo che il Tar Campania ha ritenuto non legale, saranno ritenuti bracconieri a tutti gli effetti, perseguibili quindi dal giudice penale".