Vivo apprezzamento del senatore Pasquale Viespoli per come il gruppo consiliare di Territorio è Libertà ha condotto l’opposizione a Palazzo Mosti sul piano urbanisico comunale e per l’approccio tripolare mantenuto nei lunghi dibattiti consiliari. Ma anche stoccate alla politica cittadina per la gestione delle società partecipate. Sono alcuni dei punti dibattuti nella ormai tradizionale conferenza stampa prefestiva del senatore di Coesione Nazionale.

Il Puc, protagonista dei dibattitti politici nei mesi estivi in città e da poco approvato, è stato criticato dal senatore Viespoli, che ricordiamo gli scorsi mesi aveva, attraverso il forum di Mezzogiorno Nazionale, analizzato con le parti della società civile l’idea di una città che andasse “otre le mura”. Oggi invece, per il senatore, il Puc crea di fatto una città chiusa in se stessa. A ciò si unisce il vuoto giudico in cui il puc è stato approvato, malgrado la presenza, per il senatore dei “mostri giuridici” nel Pd. Il riferimento è apertamente a Del Basso De Caro. Necessaria una sanatoria alla luce del nuovo regolamento regionale.

Se il 70% del piano urbanistico comunale è di derivazione delle idee del Forte, a precoccupare Viespoli è quel 30% che lui definisce carbone, di nessuno spessore qualitativo.
“Se ci si colloca tra i primi nove eletti si diventa assessori a Benevento, altrimenti, male che va, ci sono la Gesesa e il settore lavori pubblici del Comuna”, la dura stigmatizzazione del senatore di una politica che “rinuncia alla qualità”, ma trasforma le “candidature in uffici di collocamento”.

“Il Cipe?Sembrava che ci fossero Cimitile, De Caro e Boffa”, l’ironico commento del senatore sulle reazioni del giorno dopo alla notizie dello stanziamento dei fondi dal governo. “Il centro sinistra si appropria sempre dei risultati positivi”, ha chiosato Viespoli, “non rivolgendo però nessuna parola positiva al Governo di centro destra per aver permesso tali risultati importanti anche per il Sannio”

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