Calcio
Si allungano i tempi per la scarcerazione di Marco Paoloni
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Tornerà domani davanti ai magistrati cremonesi Marco Paoloni, l’ex portiere della Cremonese e poi del Benevento in carcere dal primo giugno per l’inchiesta sulle partite truccate. Il gip Guido Salvini, infatti, vuole vederci chiaro prima di valutare la sua richiesta di scarcerazione. Non l’ha convinto l’interrogatorio di qualche giorno fa, davanti al procuratore Roberto Di Martino, in cui il calciatore ha minimizzato il suo ruolo nel giro degli scommettitori ma, soprattutto, ha negato di aver somministrato il tranquillante Minias ai compagni di squadra prima di Cremonese-Piacenza del 14 novembre del 2010. La ricetta per l’acquisto del farmaco è datata 13 novembre ed è per la moglie del portiere, Michela, su carta intestata del dentista Marco Pirani, anch’egli arrestato. Il giudice vuole chiarire questo episodio per capire quanto c’é di vero nel resto delle dichiarazioni di Paoloni che ha sostenuto di aver sì promesso di truccare le partite perché indebitato ma, in campo, di aver giocato sempre al meglio. La brutta storia della ricetta è così raccontata da Massimo Erodiani, titolare di agenzie di scommesse pescarese, ora ai domiciliari, davanti a Salvini, il 3 giugno scorso, così come é stato trascritto l’interrogatorio. “‘Ho detto ‘ma siete pazzi!’ io veramente gli ho detto ‘ma siete pazzi veramente!’. Pirani rispose ‘No, no, ma tanto e’ intestato a nome della moglie a me non mi fanno niente…’: ‘Gli ho detto che me la dai a fare a me, a questo punto manco a farmela vedere’ – racconta Erodiani -. Lui mi disse ‘no, siccome oggi pomeriggio io c’ ho da faré non so se c’aveva un convegno, un qualcosa del genere ‘se ti dovesse chiamare che gliene serve ancora glielo mandi’”. Ha saputo che cosa ne aveva fatto? “Dopo sì – ha risposto Erodiani – l’ho saputo, ma l’ho saputo da Paoloni, l’ho saputo da Paoloni perché mi ha chiamato che disse che il lunedì o il martedì subito dopo la partita, gli fecero fare le analisi, mi chiese ed io gli ho detto ‘Marco tu stai … dalla mia ignoranza, pero’ gli ho detto ‘secondo me, ti sei messo in un bel casino, che cosa hai combinato?”. La settimana prossima nuova tornata di interrogatori, mentre il capitano dell’Atalanta, Cristiano Doni, indagato a piede libero, tramite il suo legale, Salvatore Pino, fa sapere di voler presentarsi al più presto dai magistrati. “Abbiamo già manifestato la nostra intenzione di rendere l’interrogatorio – he detto l’avvocato – al fine di chiarire l’estraneità del calciatore ai fatti oggetto di indagine, e di tutelarne l’immagine che rischia ormai di venire irrimediabilmente compromessa”.