Comune di Benevento
‘Messa una pezza ad un ‘pateracchio’: chiederemo una verifica’

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“Ci vediamo costretti, nostro malgrado, a replicare alle affermazioni del Dott. Lanzalone, dirigente del comune di Benevento, relativamente alla istituzione delle posizioni organizzative al comune di Benevento, affermazioni che somigliano molto più ad una arrampicata sugli specchi che ad un chiarimento – scrivono in una nota i rappresentanti di Cgil Fp, Raffaele Fonzo, e Cisl Fp. Antonio Forgione -.
“Intanto il Dott. Lanzalone non può non cogliere la differenza sostanziale tra funzioni dirigenziali e posizioni organizzative ed affermare che non c’è stata modifica dell’organizzazione del lavoro quando la stessa è stata completamente stravolta e rivoluzionata proprio nelle funzioni e nel riassetto operato. Quanto alla previsione delle posizioni organizzative nel fondo incentivante la produttività collettiva è appena il caso di ricordare che per palese comportamento omissivo della parte pubblica, e segnatamente del presidente della delegazione trattante, nel 2010 non c’è stata alcuna contrattazione decentrata né ovviamente la definizione degli istituti contrattuali e che la graduazione economica delle posizioni organizzative, interamente a carico del fondo stesso, è avvenuta senza alcuna concertazione dei criteri generali che certamente non possono, per logica, essere successivi all’assegnazione.
Tra l‘altro l’individuazione dei lavoratori assegnatari delle posizioni è avvenuta con atto meramente discrezionale senza che ad esso corrispondesse alcun criterio oggettivo e condiviso (risulta che in qualche caso l’unico criterio, assurdamente è stata l’anzianità di servizio…) e senza alcuna valutazione dei titoli di eventuali aventi diritto. Quanto alla limitatezza temporale degli incarichi attribuiti non si vede in che modo possa esservi poi valutazione del raggiungimento degli obiettivi, cosa questa imprescindibile per le posizioni organizzative atteso che è prevista anche l’indennità di risultato (quale?).
Relativamente poi alla straordinarietà l’impressione è che si sia voluto semplicemente mettere una pezza ad un “pateracchio” di cui ci sfugge la logica.
Comunque, non essendo assolutamente convinti né della linearità dei comportamenti né tanto meno della correttezza amministrativa e contabile degli atti adottati, sarà nostra cura chiedere la verifica da parte degli organismi a ciò preposti e, visto i precedenti, riteniamo, credeteci senza alcuna soddisfazione, di avere ragione”.