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POLITICA

‘Bando di riscossione, ecco l’iter della vicenda’

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“Riproduco in calce alla presente nota, l’iter burocratico della vicenda ‘bando di riscossione’ così come ricostruito dal settore Finanze del Comune di Benevento. In questo modo chiunque potrà rendersi conto della cantonata stellare in cui sono incappati gli anonimi aderenti al ‘comitato Nardone’ nonché i 16 consiglieri della mozione di sfiducia”: è il capogruppo consiliare del Pd, Nicola Danilo De Luca, a chiudere la giornata di battibecchi fra la due compagini in lizza per palazzo Mosti che fanno capo a Nardone – cui questa nota è indirizzata – e Pepe, che è il caposquadra di De Luca.
“Si tratta di un bando per la gestione della pubblicità (pubbliche affissioni) e per la gestione della riscossione coattiva dei tributi: un’altra cosa, rispetto a quanto avevano inteso in modo errato gli estensori della nota. Per intenderci non è in discussione l’esternalizzazione del servizio di riscossione ma solo il recupero coattivo delle somme non versate: la riscossione di Ici e Tarsu resterà in capo al Comune. L’iniziativa è da inquadrare nello sforzo condotto dall’amministrazione per combattere l’evasione. Così come chi conosce la vicenda sa delle ripercussioni per gli 8 lavoratori interessati. Sarebbe bastato approfondire la questione o almeno leggere la delibera per evitare una brutta figura ed una perdita di tempo anche per la stampa.
Rispetto all’esternalizzazione della riscossione dei tributi credo di aver maturato una certa competenza, assumendomi ogni onere del caso anche nelle votazioni consiliari. Anche per questo invito il comitato Nardone a non limitarsi nel chiedere ogni utile delucidazione in merito, in modo da colmare davvero la distanza che li separa dalle questioni che interessano i cittadini.
Mi associo, infine, all’invito rivolto dal sindaco affinché il candidato Nardone smetta di nascondere la propria voce e la propria faccia dietro sigle e fantomatici comitati”.
***

Di seguito l’iter del bando:

Con deliberazione di Consiglio Comunale n°46 del 25.11.2009 è stato deciso, a seguito di una lunga serie di inadempienza commesse dal concessionario del Servizio di Accertamento e riscossione dell’imposta di pubblicità, di concludere le trattative con Equitalia Spa a cui affidare, per un periodo provvisorio e non superiore ai 12 mesi, il servizio oggetto della precedente concessione;
La Giunta Comunale, con proprie deliberazioni del 12.2.2010 n° 44 e del 24.2.2010 n°60, ha stabilito, in ossequio alla volontà espressa dal Consiglio Comunale, di affidare ad Equitalia Polis il servizio di gestione e riscossione dell’imposta sulla pubblicità, subentrando nella gestione del servizio ed assumendo le 8 unità lavorative impiegate nel servizio. Negli stessi atti fu stabilito che entro il termine dei 12 mesi di durata dell’affidamento ad Equitalia avrebbe dovuto procedersi ad indire una gara per l’individuazione di un nuovo gestore, che si occupasse anche dell’accertamento e della riscossione coattiva della Tosap, dell’Ici e della Tarsu.
Il 13 aprile 2010 è stato stipulato il contratto con Equitalia Polis (in RTI con Andreani tributisrl), con decorrenza 19 aprile 2010.
L’affidamento ad Equitalia, dunque, scade il 18 Aprile 2011.
La legge 73/2010 ha esteso la necessità di affidamento mediante gara anche al servizio di riscossione coattiva, ed Equitalia spa ha rappresentato, già ad Agosto 2010, di non poter ricevere nuovi carichi di riscossione a far data dal 1.1.2011.
In data 17.3.2011 è stata bandita gara, con procedura aperta e al massimo ribasso (rispetto alle condizioni economiche precedenti il minimo garantito è salito da 300 a 350mila euro), per l’affidamento in concessione dei servizi di: 1) riscossione imposta di pubblicità e pubbliche affissioni; 2) riscossione coattiva di tutte le entrate comunali (entrambi i servizi erano stati affidati ad Equitalia a seguito della delibera di Consiglio Comunale n°46/2009).
La volontà del Consiglio Comunale, pertanto, è stata, prima dalla Giunta (delibere 44 e 60 del 2010), poi dalla struttura comunale, pienamente rispettata.
Il Consiglio, ove intendesse modificare la volontà espressa nel 2009, dovrebbe, quindi, farlo espressamente, così come fece per la riscossione spontanea dei tributi comunali, modificando nel 2007 con una delibera bipartisan la volontà espressa in precedenza.

 

 

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