CRONACA
Sequestrati beni immobili e conti correnti per un valore di circa 2 milioni e mezzo di euro

Ascolta la lettura dell'articolo
Complesse indagini svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Benevento, sotto la direzione della Procura della Repubblica, hanno portato alla luce una grave truffa perpetrata da due società marchigiane a danni della comunità beneventana e dell’Ente Regione Campania, nell’ambito di un progetto di Accordo di Inserimento Formativo per l’Assunzione (A.I.F.A.).
Il comportamento fraudolento, in particolare è consistito nel produrre false dichiarazioni di conformità alle norme di sicurezza sul lavoro, dell’infrastruttura sita a Benevento, per la formazione degli allievi; nel ridurre artificiosamente del 50% i costi inerenti l’insegnamento utilizzando le medesime attrezzature, gli insegnanti e gli ambienti di lavoro per entrambe le società beneficiarie dei finanziamenti regionali; nell’omettere la segnalazione alla Regione del licenziamento di 27 allievi e la mancata assunzione di altri 14 per ottenere ulteriori finanziamenti; nel distrarre denaro dai conti correnti dedicati alla formazione per pagare spese non finanziabili nonché rilevanti quantitativi di scarpe prodotte dagli stagisti per rivenderli in centri commerciali e soprattutto, nel disattendere gli obblighi di assunzione e di mantenimento dei 290 posti di lavoro lasciando i corsisti dipendenti senza occupazione e retribuzione.
Su richiesta della Procura della Repubblica, il G.I.P presso il Tribunale di Benevento ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo volto a sottrarre agli amministratori della Eurocalzature srl e della Tranceria Tomaificio CPS SRL,entrambe con sedi in provincia di Ascoli Piceno, beni costituenti il profitto del reato di truffa aggravata ai danni dello Stato e malversazione.
I militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Benevento pertanto, hanno proceduto al sequestro di unità immobiliari e di conti correnti bancari intestati ai presunti responsabili ed alle società predette, per un valore equivalente a circa 2 milioni e mezzo di euro indebitamente percepiti e malversati.