POLITICA
Cd risponde all’Udeur: “Dal Pd locale atteggiamenti ambigui e difformi dal partito centrale. E con Mastella qualcosa più di un inciucio”

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“Nessun fumus persecutionis. Non siamo afflitti da questa mania. Il Centro Democratico è abituato a dire la verità e anche a porsi delle domande. Risiedono in queste due azioni le ragioni che ci hanno indotto a sollevare dubbi in materia di coerenza nel comportamento degli esponenti della nostra coalizione”.
Inizia così la replica del Centro Democratico all’Udeur che li aveva accusati di condurre una campagna elettorale all’insegna del vittimismo nei confronti del Pd.
“Per questo – aggiunge il comunicato – ci aspettavamo risposte dal Partito Democratico, che però ancora una volta preferisce tacere. Ahinoi! All’insegna di “fatti e non parole”, il PD sannita continua ad assumere atteggiamenti che prestano il fianco ad interpretazioni ambigue e che sono talvolta addirittura difformi rispetto alle posizioni del partito centrale. I fatti sembrano esserci tutti a questo punto”.
“Alcuni organi di stampa – continua – rilanciano la notizia secondo cui il segretario cittadino del Campanile si sia preoccupato di conoscere se vi fossero dei posti liberi per inserire qualche militante dell’Udeur come rappresentante di lista. L’informazione è stata richiesta al Partito Democratico e non ad altri partiti politici che pure concorrono fattivamente all’appuntamento elettorale di domenica e lunedì. Appare lecito chiedersi perché, dal momento che l’Udeur non ha candidati da tutelare.
Tra l’altro – prosegue Centro Democratico – lo stesso candidato del Pd ha affermato che in una realtà come la Campania è doveroso andare a prendere i consensi lì dove sono, ovvero in casa Udeur. Dunque, “l’inciucio” sembra qualcosa di più”.
“Che poi si voglia continuare a smentire, questa è scelta legata alla libertà e al concetto di trasparenza di ciascuno. Quanto poi alla conduzione della campagna elettorale, appare appena il caso di accennare che il dialogo con i cittadini è improntato alla lealtà. I candidati – sottolineano i tabacciani – si presentano nei territori illustrando un progetto politico reale e concreto, che in tutta Italia (ma non a Benevento) è integrato con quello del PD e di Sel. Rispetto poi alla gestione dell’assessorato provinciale e alla questione di Art Sannio, non sentiamo il bisogno di fare “esami di coscienza”.
Gianvito Bello è stato presidente di Art Sannio Campania dal 2003 all’aprile del 2008. Negli anni di presidenza, unitamente al consiglio di amministrazione, sono state attratte risorse per svariati milioni di euro per il Sannio nel settore dei beni culturali. In questo periodo il bilancio della società è sempre stato in attivo.
Le risorse, quasi tutti fondi europei attratti grazie ad un lavoro di management di grande qualità, hanno prodotto concreti risultati a cominciare dall’Accordo Quadro che la Provincia di Benevento ed Art Sannio Campania hanno stipulato in quegli anni con la Regione Campania. Successivamente al 2008 bisogna chiedere ad altri dove sono le responsabilità che hanno fatto morire Art Sannio.
Quello che è stato prodotto poi nella gestione dell’assessorato provinciale ai Trasporti ed Energia (fino a quando il PD non ha revocato le deleghe a Bello) – conclude la nota – è sotto gli occhi di tutti perché basta guardare i risultati. Quanti altri candidati hanno fatto altrettanto? Siamo pronti a qualsiasi confronto pubblico”.