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POLITICA

Bagarre a Palazzo Mosti. Lanni (Pd) chiede chiarimenti all’opposizione sulla passata amministrazione

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“L’unico dato agghiacciante emerso all’esito dell’ultimo Consiglio Comunale è l’assenza di chiarimenti mai dati dall’opposizione su alcune vicende che lasciano, queste sì, a dir poco esterrefatti”. Ad affermarlo in una nota è il consigliere comunale del Pd, Nazzareno Lanni, che elenca anche i cinque punti che necessitano di spiegazioni da parte dei consiglieri di minoranza.

“Primo tra tutti: come per l’appalto relativo alla pedonalizzazione del centro storico del 04/2006 una delle partecipanti avesse gli elaborati di progetto esecutivo alcuni mesi prima della pubblicazione della gara, fatto che gli organi inquirenti hanno inquadrato come turbativa di gara ed altro; come si sia potuti giungere all’acquisto della fantomatica casa detta di San Gennaro; come si sia potuto chiudere un dissesto finanziario nel 2006, in prossimità delle elezioni comunali, quando moltissimi dei debiti che assillano oggi l’Ente in maniera opprimente costringendolo al ricorso del decreto Salva Enti, in una stagione di tagli spesso esasperati e lineari erano ancora sussistenti? chi erano coloro che appoggiavano chi oggi è grande accusatore, facendogli da spalla? su cosa si poggiano le richieste di dimissioni se non sulle inchieste per le quali nessuna sentenza è stata emessa?

Invero – continua Lanni – i detti attacchi intrisi di ipocrisia – nessuno dell’opposizione si vuole dimettere, altrimenti lo avrebbero già fatto quantomeno consegnando le stesse ad un notaio, e loro sanno bene come si fa specie chi in passato pur stando nella maggioranza già preparava passaggi in altri schieramenti -, di bieco giacobinismo e di un rozzo giustizialismo esasperato – ovviamente con la solita doppia morale a seconda che gli interessati da legittime inchieste giudiziarie sia gli amici o gli avversari- si poggiano sul nulla, posto che i processi non si fanno sulla stampa ma nelle aule di Giustizia e tenendo a mente l’art. 27 della Costituzione e che cioè la responsabilità penale è personale, e l’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.

Certo, spiacciono le parole scritte da qualcuno facendo di tutta l’erba un fascio, – prosegue il consigliere Pd – ma si sa bene che non può più essere così sia per i principi costituzionali citati, sia perchè in passato il nostro ordinamento giudiziario,  in famose stagioni, ha fatto troppi indagati sbattuti in prima pagina e poi assolti dalla Giustizia Giudicante. Numeri pubblicati da Micromega e nel libro Mani Pulite (2002): durante la stagione di mani pulite (92/94) a Milano 5.000 indagati e dopo 10 anni 1234 condanne e 430 assolti con 1.471 persone ancora sotto processo.

Se questa è la Giustizia è evidente che la Sua Sacralità, i Suoi gradi e l’indipendenza dell’Autonomia Giurisdizionale vanno rispettati sempre e comunque, e non si può giungere ad un giudizio di colpevolezza (con obbligo di dimissioni) sulla base di mere notizie di stampa quant’anche circostanziate. Sicuramente la lettura o rilettura dei Delitti e delle Pene del Cesare Beccaria sarebbe cosa opportuna per quelli che si lanciano in strali: i meri indizi sono prove imperfette e ce ne vogliono parecchi per farne una prova piena e perfetta.

Invero – sottolinea Lanni – chi chiede oggi le dimissioni, oltre a non dare chiarimenti per quanto in premessa, dimentica scientemente di tutto ciò che è stato realizzato ed in particolare, per citarne alcuni esempi concreti: Benevento città dell’UNESCO, Benevento città divenuta comune riciclone con una differenziata al 65% o su per giù, del PIU Europa, di un verde pubblico curato, di inserimento di Benevento nei circuiti nazionali del vino e del torrone, e di un patrimonio donatoci dai nostri avi che si sta tentando di inserirlo nei circuiti giovanili con un prossimo Ostello per la Gioventù.

Il Sindaco – conclude – gode della fiducia di tutti noi, e nessuno è attaccato alla poltrona non essendo adusi a tanto, ed è evidente che chi prende le distanze è fuori dalla maggioranza. Meglio poi essere un due di briscola – ed è tutta da dimostrare l’asserzione – che un asso di bastoni, certi che anche da tal posizione si è dato e si darà sempre un contributo al miglioramento della città che si ama, e che si vuole migliore per i nostri figli. Per il resto si vedrà”.

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