POLITICA
Le Province a rischio lavorano ad un documento unitario contro l’art. 17

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Il Presidente della Provincia di Benevento Aniello Cimitile in queste ore si sta consultando con i Colleghi presidenti delle altre Province italiane da accorpare secondo le disposizione dell’art. 17 del Decreto legge n. 95 del 2012 del Governo Monti.
Cimitile ha anche provveduto a stilare e a inviare ai Colleghi una bozza di documento unitario delle Province a rischio. In tale documento si denuncia che il predetto art. 17 è palesemente incostituzionale in quanto viola l’art. 133 della Costituzione che recita: «Il mutamento delle circoscrizioni provinciali e l’istituzione di nuove Province nell’ambito della Regione sono stabiliti con legge della repubblica, su iniziativa dei comuni, sentita la stessa regione».
Nel documento di Cimitile si commenta così questo passaggio: né lo Stato, né il Governo hanno il potere di “assumere iniziative” per il mutamento delle circoscrizioni provinciali, essendo tale potere riconosciuto solo ai Comuni. Pertanto, si legge ancora nel documento di Cimitile, il Decreto del Governo Monti tenta un aggiramento della Costituzione che ne rende ancora più palese la violazione: «l’aggiramento infatti è tentato attraverso il coinvolgimento delle Regioni e degli enti locali nell’applicazione dei parametri indicati dall’Esecutivo per la già decisa realizzazione della riduzione delle Province attraverso cancellazioni e successivi accorpamenti. Il contenuto dell’iter definito dal Decreto legge è già precostituito dal Governo e non è affatto rimesso alla libera ed autonoma iniziativa dei Comuni».
Non basta. Secondo Cimitile, infatti, poiché il Governo fissa i criteri cui dovranno allinearsi i mutamenti circoscrizionali, arrivando a riservarsi “il dettagliamento di tali criteri” entro dieci giorni dall’entrata in vigore del decreto stesso, la conclusione non può che essere che: «in un solo colpo si viola la Costituzione, si scippano i poteri ai comuni e alle autonomie locali». Eppure, si sottolinea ancora nel documento, proprio recentemente, la Corte Costituzionale, che giudica sulla costituzionalità di tutte le leggi, «ha già rivolto un monito allo Stato, valido pro-futuro, di rispettare i principi fondamentali che la Costituzione pone a garanzia degli enti locali territoriali».
Poiché non è ammissibile la sospensione delle garanzie costituzionali, anche in situazioni di difficoltà economica, nel Documento si richiede ai Parlamentari di presentare la pregiudiziale di incostituzionalità del Decreto e di chiederne lo stralcio dell’art. 17 dello stesso Decreto; alle Regioni di avanzare ricorso innanzi alla Corte Costituzionale per incostituzionalità della norma qualora il Decreto legge n. 95 del 2012 fosse convertito in legge; all’Unione delle Province d’Italia di riprendere la battaglia a difesa delle autonomie locali riconosciute dalla Costituzione italiana quale radicato fondamento storico delle esperienze di auto-governo dei territori.