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Le BSA e il Collettivo studentesco si autodenunciano: “Al L@p Asilo 31 facciamo politica”

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Le Brigate di Solidarietà Attiva di Benevento nel dichiarare la propria vicinanza al L@p Asilo 31, esprimono in una nota anche piena indignazione.
“Ci teniamo a precisare, – scrivono – a chi ha memoria corta, che le Bsa hanno sin dal primo momento sostenuto gli insegnanti precari nelle loro iniziative di lotta dal 2009 e se qualcuno fosse ancora scettico può consultare qualsiasi comunicato stampa pubblicato in quel periodo. Tutti erano a conoscenza che codesta associazione di volontariato avrebbe promosso le proprie attività all’interno del L@p Asilo 31, attività per nulla torbide e fatte alla luce del sole. Quindi nella presenza delle Bsa nel L@p Asilo 31 non c’è alcuna cosa torbida.
Dopo questa precisazione abbiamo deciso per maggiore chiarezza di autodenunciarci pubblicamente e chiediamo di essere messi alla gogna per le ignobili e politiciste attività da noi svolte, dallo sportello sul diritto alla casa, alle casse di resistenza e raccolte di indumenti per i migranti in difficoltà. Ci autodenunciamo perchè tra le nostre attività di chiara matrice politica a volte abbiamo anche raccolto beni di prima necessità per i lavoratori in difficoltà, e preparato pranzi e cene gratuite nei confronti di chi faceva delle vertenze lavorative.
Le pericolose attività presuntamente politiche promosse dalle Brigate di Solidarietà mirano al raggiungimento dei seguenti obbiettivi:
Solidarietà tra pari. Promuoviamo interventi di mutualismo e solidarietà dentro le emergenze e e la precarietà sociale, attraverso l’autorganizzazione dal basso e per l’auto-emancipazione delle persone a cui ci rivolgiamo.
Autorganizzazione sociale. Lavoriamo per favorire la formazione di autocoscienza collettiva tra le persone con cui collaboriamo perché siano loro stesse ad attivarsi per trasformare e migliorare il contesto critico in cui vivono e lavorano.
Partecipazione sociale. Crediamo che la partecipazione sia l’unico strumento in grado di ristabilire un giusto equilibrio nella logica di contrapposizione tra chi detiene il potere a scopi personali o per pochi e gli strati più deboli della società.
Come potete ben vedere si tratta di loschi obbiettivi (POLITICI??????) per giunta malcelati dato che ogni volta attraverso iniziative e azioni dirompenti le sbandieriamo ai 4 venti. A questo punto però ci chiediamo perchè e a chi queste attività danno così fastidio? Perchè queste persone non si fanno avanti, perchè si fa dietrologia sparando nel mucchio restando nascosti?
Perchè non si assumono posizioni nette, perchè non viene detto piuttosto che qualcuno ha paura della partecipazione dei cittadini, si ha paura di chi si autorganizza e lotta, si ha paura se in un quartiere popolare come il Rione Libertà i cittadini cominciano ad alzare la testa e rivendicare i loro diritti. Noi pensiamo che in questi motivi si cela la vera posta in gioco e e per questi motivi vengono create queste montagne di fango…dai piedi di argilla.”
Dello stesso spirito anche la nota inviata a commento dell’accaduto dal Collettivo Studentesco. “Scopriamo che è diventata una organizzazione politica a tutti gli effetti addirittura paragonabile ad un partito politico. La cosa che ci fa rimanere stupiti e amareggiati è che prima istituzioni e non solo sciorinano la partecipazione dei giovani a destra e a manca, si va nelle chiese a sottolineare l’importanza dei giovani e degli studenti in particolare alla lotta alla mafia, poi per prese di posizione di comodo e per infangare altri si provano a dipingere le spontanee aggregazioni studentesche addirittura organizzazioni politiche che fanno attività per il raggiungimento dei propri fini. Insomma prima si dice che i giovani sono importanti, ma se poi i giovani si organizzano e frequentano gli spazi non graditi a qualcuno e allora immediatamente diventano organizzazioni politiche che devono pagarsi gli spazi per fare le loro attività.”