POLITICA
Farese certifica la rottura tra Mastella e Abbate: che torna al Pd? Ma il sindaco nelle urne ritrova un vecchio amico…

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‘The point break’: il punto di rottura. La mancata partecipazione al voto per le Provinciali di Francesco Farese non passerà senza conseguenze. Dinanzi al ‘Palatedeschi’, fino a pochi minuti dalla chiusura del seggio, qualcuno tra gli sherpa mastelliani ancora sperava di convincerlo: “Ci stanno parlando ora”… Ma Farese non è arrivato. E allora inutile girarci intorno: la sua astensione equivale a una firma sull’atto di separazione. “Già nelle prossime ore il sindaco dovrebbe ritirargli la delega all’istruzione” – si mormorava questa mattina dalle parti di palazzo Mosti. Indiscrezione che appare credibile. Perfino scontata. Il primo a non sorprendersi sarebbe lo stesso Farese, consapevole dell’importanza della decisione assunta ieri. Né si meraviglierà Gino Abbate: la rottura tra Mastella e Farese è soprattutto la rottura tra il sindaco di Benevento e il “suo” consigliere regionale. A ribadirlo la foto scattata questa mattina all’Una Hotel il Molino, la location scelta dall’alleanza che fa capo all’ex Guardasigilli per commentare l’esito della consultazione alla Rocca. C’erano tutti, Abbate no.
Poi certo: le vie della diplomazia e della politica sono infinite. Ma margini per ricucire il rapporto, oggi, non se ne vedono. Cosa farà Abbate? I rumors conducono tutti in direzione di un ritorno al Partito Democratico, casa che il consigliere regionale abbandonava nel 2016, alla vigilia delle amministrative poi vinte da Mastella. Fu la reazione – anche quella fisiologica – alla scelta del gruppo dirigente del Pd di non accogliere (per la mancanza delle firme necessarie) la sua candidatura alle primarie per la designazione del candidato sindaco. Per ora si tratta di indiscrezioni, vedremo se il tempo si incaricherà di smentirle o meno.
Per restare a palazzo Mosti, però, il voto per le provinciali lascia in eredità un altro dato importante: le liste mastelliane si sono ritrovate due preferenze in più. Di una si vociferava già alla vigilia dell’appuntamento elettorale, perché frutto di strategia: ‘Essere Democratici’, dando per scontata la conquista del suo seggio, aveva già deciso di trasferire a ‘Noi Campani’ uno dei suoi due voti. E l’altro? La matematica non mente. L’altro è arrivato dai banchi dell’opposizione. E non dal centrosinistra che per strada ha perso soltanto il sostegno di Vizzi Sguera, astensione peraltro annunciata dal coordinatore di ‘Azione’. Quanto al centrodestra, poi, rispettate le indicazioni del giorno prima sia per Rosetta De Stasio (colpo in testa alla lista) sia per Gerardo Giorgione (Anna Iachetta). Le attenzioni, di conseguenza, si sono tutte concentrate su Luigia Piccaluga, esponente di ‘Centro Democratico’ in Consiglio e consorte di Claudio Mosé Principe. “Si sono riaperte le acque” – sghignazzava stamani uno dei massimi esponenti dell’area mastelliana.