CRONACA
Novanta minuti di ritardo per la ‘Freccia’ Benevento-Roma: caos e proteste dei pendolari, in stazione anche la Polizia

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Ancora una disavventura per i pendolari sanniti che utilizzano Trenitalia. E no: questa volta lo sciopero non c’entra. E neanche la malasorte. Fatto sta che la Frecciargento ‘8300’ delle 5.54 – tratta Benevento-Caserta-Roma – questa mattina è partita alle 7.22.
Parliamo, per intenderci, di uno dei collegamenti più utilizzati dai pendolari beneventani considerato che l’arrivo nella Capitale è previsto per le 7.45, in perfetto orario per le aperture di uffici e aziende. E’ un treno che ‘nasce’ a Benevento e infatti il personale di bordo è in Città già dalla sera precedente il viaggio (arriva da Foggia con il servizio ‘no viaggiatori’). Questa mattina, però, all’orario di partenza il treno c’era (al primo binario anche per la presenza di un passeggero disabile) e i pendolari pure, ma il personale di bordo no.
Inutile indagare sui motivi del ritardo, mentre risulta facilmente comprensibile il malumore dei tanti passeggeri, per lo più chiamati a raggiungere Roma per motivi di lavoro anche se sulla banchina non passavano inosservate le lacrime di una ragazza che si era pure ‘anticipata’ per partecipare a un concorso.
Al freddo di una stazione ancora priva di una sala d’attesa, dunque, i pendolari hanno atteso l’entrata in scena del personale di bordo. Al loro arrivo, però, è sorto un altro problema. Il macchinista ha infatti comunicato ai passeggeri in attesa che la prova treno non era andata a buon fine. E quindi? Collegamento a rischio soppressione. A questo punto, come immaginabile, i malumori dei presenti si sono trasformati in protesta. E in una chiamata al centralino della Polizia. Accorsi sul posto gli agenti in divisa, il treno è partito. E con 88 minuti di ritardo la Frecciargento ha finalmente lasciato la stazione del capoluogo sannita. Del lieto fine neanche l’ombra, pure perché un treno che parte in ritardo è chiamato a rispettare diverse precedenze: l’arrivo effettivo alla stazione Termini – come certificato dal portale di Trenitalia – è avvenuto alle 9.30, 114 minuti dopo.
“Non ne possiamo più – questa la testimonianza dei pendolari a Ntr24 -. Possiamo comprendere i guasti, gli eventi imprevedibili ma arrivare in ritardo di due ore per un “ritardo nella preparazione del treno” è francamente inconcepibile. Una mancanza di rispetto enorme nei confronti di tanti di noi che pure paghiamo 369 euro di abbonamento per raggiungere Roma ogni mattina e andare a lavorare. L’auspicio è che le istituzioni vogliano portare la nostra voce e la nostra delusione all’attenzione dei vertici di Trenitalia perché quanto accaduto oggi possa non verificarsi più”.