POLITICA
Scuola di Magistratura, ‘applicata una sentenza giusta’

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“L’ex guardasigilli Clemente Mastella grida allo scandalo per il presunto scippo della Scuola di Magistratura che presto sarà realizzata a Catanzaro. La realtà dei fatti è che il ministro della Giustizia Nitto Palma sta ottemperando ad una sentenza immediatamente esecutiva della magistratura amministrativa che ha annullato gli atti che Mastella, da ministro, aveva prodotto per spostare la sede della Scuola da Catanzaro a Benevento”. Non ha tenere parole verso il sannita, Wanda Ferro, presidente dell’amministrazione provinciale di Catanzaro che, in una nota agli organi di stampa, entra a piedi pari nella querelle sulla sede meridionale della Scuola di Magistratura.
La Ferro (Pdl), tra l’altro recentemente agli onori delle cronache nazionali a seguito dell’indagine Datamonitor sull’apprezzamento nei confronti dei presidenti delle Province d’Italia perché prima donna e secondo in assoluto, non lesina bacchettate al ceppalonese: “Un’iniziativa, quella dell’ex ministro Mastella, evidentemente motivata da mere ragioni campanilistiche ed elettoralistiche. Quelle stesse ragioni che oggi lo spingono a fare il ‘masaniello’ che difende la propria città da chissà quale ingiustizia, quando è stato egli stesso a creare un problema che il Tar del Lazio, accogliendo il ricorso della Provincia di Catanzaro, con sentenza n. 3087 del 2009, ha risolto in favore del capoluogo calabrese”.
L’omologo calabrese di Cimitile spiega, naturalmente, i motivi a sostegno delle tesi locale: “L’indicazione di Catanzaro a sede della Scuola di Magistratura non è stata casuale: la città vanta infatti una antica e prestigiosa tradizione nelle attività forensi, è sede di Corte d’Appello e ospita una importante Facoltà di Giurisprudenza, oltre ad avere una posizione baricentrica nell’intero Mezzogiorno. Il ministro Palma, che tra l’altro viene ingiustamente accusato di campanilismo, non poteva esimersi dall’applicare una sentenza talmente giusta che da Benevento nessuno ne ha chiesto la sospensione”.
La sostanza politica è, secondo Wanda Ferro, così facilmente riassumibile: “Mastella sta soltanto sollevando un polverone per giustificarsi agli occhi dei suoi concittadini, ma non può pensare di condurre una inutile e grottesca battaglia per quella Scuola di Magistratura che spetta di diritto a Catanzaro e che egli aveva maldestramente e ingiustamente tentato di portare a Benevento”.