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‘La soppressione dei comitati provinciali Coni è ingiustificata’

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Mario Collarile, Presidente Provinciale del CONI di Benevento e Componente della Conferenza Nazionale dei Presidenti del CONI, subito dopo lo svolgimento delle tre riunioni svoltesi nei giorni scorsi a Milano, Bologna, Bari, alle quali si sono dati appuntamento i Presidenti dei Comitati Provinciali e Regionali del CONI per analizzare la situazione d’empasse venutasi a creare dopo l’annuncio shock di una imminente soppressione dei loro Comitati, ha ricordato che, “nonostante vi sia, in noi tutti, la forte consapevolezza del particolare e difficile momento che vive il paese a livello economico finanziario e della necessità che il sistema sportivo faccia la sua parte in termini di risparmio di risorse, dalle tre riunioni delle Aree Sud, Centro e Nord, emerge con fermezza la richiesta di un ripensamento in ordine all’ipotesi di una drastica cancellazione dei Comitati Provinciali del CONI”.
“Tale notizia – ha proseguito Collarile – ha sorpreso e stupito tutte le comunità sportive locali, abituate a forme di democrazia partecipativa. Si è creato un forte stato di tensione dal momento che l’ipotesi di una soppressione è stata appresa unicamente dalla stampa, senza alcuna preventiva valutazione o confronto all’interno del mondo sportivo e degli organi preposti. Il documento posto alla base della Delibera del Consiglio Nazionale del CONI del 30 settembre, ancora oggi, non ci consente alcuna analisi, perchè nulla dice in merito alle prospettive future del mondo sportivo italiano ed anche sotto il profilo dei dati contabili ed amministrativi non fornisce alcuna indicazione su cui ragionare”. “Siamo convinti che le crisi si affrontano e possono trovare soluzione solo se si hanno progetti e proposte estremamente chiare su tre tematiche: taglio dei costi e servizi erogati ai cittadini – ricerca nuove risorse – prospettive di sviluppo. Purtroppo le tre tematiche sopra indicate non trovano una risposta esaustiva nel documento programmatico “Lo Sport Italiano verso il 2020” posto alla base delle Delibere del Consiglio Nazionale. Questo è il motivo dell’astensione dal voto dei 6 rappresentanti dei Comitati Provinciali e Regionali in seno al Consiglio Nazionale del CONI: non si può approvare un documento che dice poco o nulla di propositivo, oltre alla soppressione dei comitati provinciali, sulla riorganizzazione territoriale”.
Ma il numero uno sannita si dice anche fiducioso “che da un possibile ed auspicato incontro tra i rappresentanti istituzionali dei Comitati presenti in Consiglio Nazionale con i vertici del Coni, Presidente Petrucci e Segretario Pagnozzi, si possano trovare idonee soluzioni e condivisione sul futuro dell’organizzazione territoriale, attraverso un necessario ed insostituibile percorso democratico di condivisione delle idee, evitando pericolosi arroccamenti su gestioni “monocratiche” di stampo autoritario. L’obiettivo di queste riunioni è di trasformare la protesta in proposta, partendo però da un dato irrinunciabile: il rispetto assoluto del principio di sussidiarietà stabilito dalla Costituzione Italiana (art.118) e dal Trattato di Lisbona (artt. 5, 12, 69), nonché la riforma federale dello Stato Italiano. Il territorio è, infatti, la dimensione nella quale vivono i cittadini ed i servizi devono essere erogati nel posto più vicino ai cittadini. E’ profondamente scorretto assimilare i Comitati Provinciali del CONI alle Province Amministrative. Nel caso in cui venissero abolite le Province Amministrative, infatti, rimarrebbero i Comuni ai quali affidare i compiti delle soppresse Province, mentre nella riforma raccontata sui giornali, a fronte della soppressione dei Comitati Provinciali del CONI non ci sarebbe nessun altro presidio pubblico per lo Sport nel territorio”.
Dunque, l’auspicio è nella considerazione che “ci siano ampi margini per rivedere scelte così drastiche e così poco efficaci in termini economici. Siamo certi che si possa intervenire su tante altre aree di spreco, senza penalizzare il volontariato. Mentre i Comitati Provinciali sono animati da migliaia di volontari, ed i loro organi, Presidenti, Giunte e Consigli non percepiscono alcuno stipendio o indennità diversamente da altri organi. Nelle riunioni delle Aree (Nord, Centro e Sud) sono state raccolte idee e proposte finalizzate a disegnare un nuovo modello territoriale che possa essere valido anche dopo il 2020. Tali proposte confluiranno in un unico documento redatto con il contributo di esperti del sistema sportivo, finanziario, comunicativo ed organizzativo che, grazie alla rete relazionale della dirigenza territoriale, offrono gratuitamente il loro contributo. I principi operativi emersi ed inseriti nel documento nazionale saranno oggetto di confronto ed ulteriore dibattito in occasione della Conferenza di tutti i Presidenti che sarà convocata per il 4 Novembre a Roma”.