Sindacati
Lavoratori ex consorzi, ‘la classe politica deve dare una prova di unità’

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I lavoratori ex Consorzi Rifiuti inuna nota diffusa alla stampa ritornano sulla vertenza "sempre più ingarbugliata ed anomala" sulla quale ritengono debbaintervenire la politica e non i tribunali. Nei giorni scorsi il Tar della Campania aveva disposto la non applicabilità della Cassa Integrazione nei loro confronti, riconoscendo legittima la richiesta prima di tre lavoratori e poi di tutti gli altri, di tornare al proprio posto, "ma non in enti della pubblica amministrazione come qualcuno ha anche chiesto". I lavoratori, infatti, da oltre un anno senza stipendio, dovevano essere assunti dalla Samte a partire dal 1° gennaio 2012. Ma la Samte "non ha ancora pubblicato il bando per affidare la gestione dell’intero ciclo integrato dei rifiuti, che doveva essere reso noto per la fine di luglio". Le soluzioni da trovare, a questo punto, sono due.
La prima riguarda la necessità di reperire le risorse necessarie per pagare gli stipendi arretrati ai 127 lavoratori, come stabilito anche dai Giudici del Lavoro. "La cifra comprensiva degli oneri sociali, si aggira intorno ai 3.800 euro.
La seconda riguarda la possibilità di trovare la strada migliore per tornare in produzione. Tutta la nostra classe dirigente è ora chiamata a dare grande prova di unità e a dimostrare le capacità, necessarie nei momenti di emergenza sociale, richieste dal ruolo politico ricoperto. L’unica cosa che possiamo fare noi è suggerire soluzioni ed interloquire con tutti i soggetti coinvolti, al fine di cercare una soluzione condivisa".