Calcio
Strega, è ora di ritrovare la strada: la salvezza passa per il recupero delle energie fisiche e mentali

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Tre mesi buoni trascorsi a giustificare sconfitte ed esaltare pareggi. Così il Benevento ha gettato alle ortiche 10 punti di vantaggio ed è sprofondato nell’abisso. Ora serve un miracolo per evitare la retrocessione.
L’aritmetica ancora non condanna i giallorossi per i quali tuttavia sembra essersi spenta la luce. Molli, prevedibili, incapaci di organizzare una reazione e per giunta con una difesa colabrodo. Il cammino che resta da percorrere potrebbe trasformarsi in un calvario se non si cambia subito registro.
L’impressione è che Inzaghi non abbia più il polso della situazione, che abbia le idee confuse da tempo e non sia più in grado di trovare soluzioni adeguate. Sarà stata la campagna acquisti di gennaio, sarà stata la confusione sui moduli, saranno stati i problemi di spogliatoio o quel che sia, la verità è che il Benevento è allo sbando e non sembra capace di ritrovare la strada maestra. Ha tuttavia il dovere di provare a salvarsi fin quando resta un alito di speranza.
La gente è delusa, amareggiata, arrabbiata. Ma urlare adesso, chiedere un esonero che tutti sanno non arriverà mai, gridare “l’avevamo detto”, ora non ha molto senso. Fin quando c’è un barlume di luce bisogna aggrapparsi a quella perché un atteggiamento negativo finirebbe solo col gettare in malora l’ultima bombola di ossigeno necessaria per arrivare al traguardo.
Vanno recuperate energie fisiche e mentali. Contro il Milan che rischia di perdere la Champions sarà durissima. Potrebbe addirittura rientrare Ibrahimovic. Ma il Benevento se la deve giocare come contro la Juve, con l’atteggiamento sbarazzino di chi non ha nulla da perdere. Non ci saranno ancora una volta Tuia, Letizia, Moncini, Foulon e neppure Sau. Qualche chance di recupero per Tello e soprattutto per Caprari, che a San Siro potrebbe servire come il pane.