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POLITICA

Regionali, Abbate: “Autonomia impianti e zero rifiuti da fuori”

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Addio alle discariche, autonomia impiantistica e condivisione con gli Enti locali. Giulia Abbate, candidata alle prossime elezioni regionali con la lista Fare Futuro / Popolari, presenta il primo dei cinque macro temi del suo programma di impegni.

Mi impegno – afferma Giulia Abbate – a lavorare ad un rafforzamento del piano di gestione rifiuti, accompagnando gli ATO provinciali a raggiungere velocemente l’indipendenza territoriale. Un obiettivo realizzabile solo attraverso il completamento del ciclo integrato dei rifiuti, che ha bisogno di impiantistica industriale per il riciclo dell’umido, di piattaforme di selezione per alzare il valore del secco riciclabile e di strutture logistiche per ottimizzare i costi a carico dei Comuni. Solo così potremo dire addio per sempre alle emergenze, portando il Sannio in testa alle classifiche della raccolta differenziata e della gestione virtuosa, creando opportunità di lavoro durature e abbassando le tasse per i cittadini. 

Con un ciclo integrato completo – sottolinea Abbate – si potrà spingere al massimo la differenziata e i ricavi da riciclo, ridurre drasticamente i costi di smaltimento e quindi le tasse (TARI) a carico dei cittadini, far crescere il riuso e la riduzione, evitare ipotesi di inceneritori e interventi invasivi.

Allo stesso tempo, alla luce anche delle criticità emerse sul territorio, come nel caso di Sassinoro, di San Nicola Manfredi e di Ponte Valentino, mi impegno a presentare una modifica al piano di gestione rifiuti – se necessario anche una proposta di legge – che preveda un vincolo autorizzativo agli insediamenti industriali per il riciclo dei rifiuti, in particolare relativi alla parte umido-organica, nel rispetto di un principio cardine dell’economia circolare: riciclare i rifiuti per rimettere la “materia prima seconda” nel sistema produttivo territoriale.

Il vincolo dovrà prevedere la possibilità di realizzare impianti, pubblici o privati, dimensionati solo per il trattamento dei rifiuti prodotti sul territorio provinciale su cui sono insediati. Solo così si sfoltiranno i numerosi progetti presentati, dando priorità a quelli fattibili e soprattutto condivisi con gli Enti locali insieme all’ATO. Impianti che siano quindi “sostenibili” e non occasione di business sulla pelle delle nostre comunità.

Regole chiare e condivisione sono la soluzione per superare la sindrome “NIMBY” (not in my back yard, “Non nel mio cortile”), che blocca la chiusura del ciclo dei rifiuti e rischia di farci ripiombare in una drammatica emergenza, facendo collassare i bilanci dei Comuni.

Con un pianto di gestione autonomo e condiviso il Sannio potrà dire basta all’ingresso di rifiuti da fuori provincia. Abbiamo già ampiamente offerto – conclude Giulia Abbate – il nostro contributo di solidarietà durante le emergenze: Casalduni, Fragneto Monforte, Tre Ponti a Montesarchio, Sant’Arcangelo Trimonte e tanto altro. Massimo rispetto per gli altri, per le difficoltà e le sofferenze, ma è tempo di voltare pagina e dire addio alle discariche. La provincia di Benevento ha la sua grande ricchezza nella valorizzazione del territorio. Le nostre colline devono ospitare turisti e visitatori come Toscana e Umbria, non rifiuti.

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