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SOCIETA'

Inaugurata a Milano la nuova sede dell’Unifortunato: ospite d’eccezione Ferruccio de Bortoli

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Ampia partecipazione di pubblico, con numerose presenze dal mondo accademico, delle istituzioni e delle associazioni di categoria, all’inaugurazione della nuova sede dell’Università Giustino Fortunato a Milano, in Galleria del Corso, che si è svolta ieri sera 26 giugno. Per l’occasione, ospite d’eccezione Ferruccio de Bortoli con il suo ultimo libro “Ci salveremo – Appunti per una riscossa civica” edito da Garzanti. Con lui hanno dialogato il Magnifico Rettore dell’Unifortunato, prof. Angelo Scala e il Presidente del Consiglio di Amministrazione di Ateneo, Gianni Locatelli.

Cittadinanza digitale e digital detox, educazione civica e assenza delle istituzioni, primati italiani e valore della solidarietà, crisi del sistema giudiziario e della struttura religiosa, sono i numerosi temi toccati durante gli interventi dell’evento inaugurale.

“L’Università Giustino Fortunato, nata nel 2006 a Benevento per iniziativa privata e intitolata al grande meridionalista Giustino Fortunato – ha spiegato il Presidente Locatelli nella sua introduzione – con la nuova sede intensifica la propria attività a Milano. Qui era già presente da cinque anni come sede distaccata di esame. Oggi compie un salto di qualità sia organizzativa che formativa, puntando su Corsi di Alta Formazione per professionisti, dirigenti pubblici e privati, operatori d’impresa. Questi corsi – ha aggiunto il Presidente – si affiancheranno alla tradizionale funzione di sede per la didattica a distanza, per gli esami frontali degli studenti, per l’orientamento dell’offerta formativa e per tutti i servizi connessi al diritto allo studio degli iscritti ai sette corsi di laurea organizzati nelle tre aree di Economia Aziendale e Psicologia, Giurisprudenza, Scienze dell’educazione, Scienze e Tecnologie dei trasporti”.

Inaugurando la nuova sede e scegliendola nel cuore di Milano, l’Università si apre anche al territorio lombardo in generale e propone un luogo dove ospitare iniziative culturali e di orientamento in collaborazione con Enti, Istituzioni e partner locali, come già accade a Benevento. Con questo scopo, per la sua apertura ufficiale ha ospitato un “testimone del tempo” quale è Ferruccio de Bortoli: “Il nostro è un paese che giudica se stesso peggio di quanto non lo giudichino gli altri. Eppure gli italiani, l’Italia e il Made in Italy hanno grande successo all’estero. Perché non siamo così orgogliosi dei nostri primati? Dovremmo sentirci più responsabili. Non possiamo spendere di più, finanziando il passato, di quanto investiamo nella scuola, nella formazione, nel futuro. Il messaggio che l’ateneo dà oggi con questa inaugurazione è un messaggio importante di coraggio educativo aprendo una sede in una città universitaria come Milano che, tra l’altro, non ha solo molti studenti italiani ma attira anche molti studenti esteri. Questa è la sfida che il mondo universitario deve affrontare. Quella di essere attrattivo anche per coloro che stanno fuori dal nostro paese ma lo amano, ne vogliono condividere la cultura, la lingua consapevoli che qui si imparano i mestieri del Made in Italy. Noi dovremmo con il mondo universitario, che spero collabori e raggiunga sufficienti sinergie, essere competitivi dal punto di vista formativo. Altrimenti i giovani scelgono offerte formative di altro tipo all’estero ed è un capitale non solo umano ma anche finanziario, perché questi giovani sono stati preparati con i soldi dei contribuenti, che noi perdiamo”.

Lo stato che manca, la politica che non sa progettare, l’informazione che ha smarrito l’essenza delle cose la riflessione proposta dal Rettore Angelo Scala sugli aspetti che devono ritrovare la necessaria centralità: “Il direttore de Bortoli nel suo ultimo capitolo – ha concluso il Rettore Scala – ricorda che per salvarci c’è bisogno della memoria. Ci possiamo salvare se ci ricordiamo chi siamo, senza occultare la nostra memoria. Questa giornata, a tal proposito, è molto importante perché ci dimostra che nel nostro Paese, nel mezzogiorno d’Italia, esiste una persona come il prof. Angelo Colarusso – patron dell’Unifortunato – che ha investito sul sapere inteso come forma di conoscenza per assicurare la crescita degli individui”.

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