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Mensa, la provocazione della Caritas: ‘Portate i bambini qui fino a fine emergenza’

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“Il prossimo 16 ottobre sarà attivato il tempo pieno in tutte le scuole di base della città di Benevento.

Venerdì 6 ottobre presso Federico Torre alle 12 si terrà una riunione per decidere sulla questione mensa. Quello che era un elemento di forza: tempo pieno e mensa, è diventato un elemento di debolezza”. A comunicarlo in una nota diffusa alla stampa è Filomena Rizzo, madre di alcuni giovani studenti del capoluogo.
“Non entriamo in merito alle gare d’appalto. Non ci compete. Non ci interessa. Noi mamme – prosegue Rizzo – vorremmo soltanto essere sicure che i nostri figli possano usufruire di un pasto sano, caldo e vario.

Il problema della mensa scolastica ormai incancrenito nella nostra città distoglie da quello che è la natura stessa di questa importante scelta di tempo “disteso”. Il così detto tempo pieno. Per chi scrive la scelta del tempo pieno oltre ad essere connessa a necessità lavorative è anche di tipo educativo, per dare ai nostri figli il tempo necessario all’apprendimento.
Noi crediamo che il tempo sia una variabile decisiva della qualità dell’istruzione e del successo scolastico – spiega la nota. Inoltre la mensa e la ricreazione sono momenti educativi, non semplici pause tra un’attività ed un’altra.

Le bambine e i bambini, con i loro insegnanti, stanno insieme, pranzano insieme, giocano insieme, si aiutano, litigano e discutono, possono fare più esperienze per conoscersi, accettarsi, integrarsi e superare le differenze. Costruiscono insieme i modi della convivenza democratica. Creano relazioni significative.”
“Inoltre – aggiunge Rizzo – mangiare a scuola vuol dire anche arricchire il modello alimentare rispetto a quello di casa, attraverso nuovi sapori, gusti ed esperienze alimentari, gestendo le difficoltà di alcuni bambini nei confronti dei piatti mai assunti o di fronte a un gusto non gradito al primo assaggio.

La refezione scolastica è una componente fondamentale della didattica e dell’educazione dei figli. Ecco spiegato perché noi genitori, specialmente le mamme, siamo visceralmente coinvolti in questa vicenda delle mense.”
“Davanti alle scuole in questi giorni si fanno capannelli per discutere le soluzioni possibili – spiega la mamma. I gruppi WhatsApp esplodono di messaggi.

Si va da proposte concrete e praticabili ad altre fantasiose e irrealizzabili. Anche noi abbiamo cercato una soluzione nell’ambito del nostro vissuto quotidiano.

Abbiamo telefonato al direttore della Caritas diocesana, Don Nicola De Blasio, che gestisce la mensa Caritas, che distribuisce pasti di ottima qualità dal punto di vista igienico e culinario.

Gli abbiamo chiesto se fossero strutturati o si sarebbero potuti strutturare per la refezione nelle scuole. Don Nicola ha risposto che purtroppo non possono offrire questo servizio. Ma capendo l’esigenza e l’urgenza di noi genitori ha proposto: “Organizzatevi e portateci i bambini qui alla Caritas, a via San Pasquale, e noi offriremo gratuitamente un ottimo pasto a tutti i bambini delle scuole di Benevento finché non finisce l’emergenza”.
“Forse – conclude Rizzo – questo è un progetto che alla fine non si farà, ma siamo felici di sapere che esistono soluzioni praticabili e che la nostra Chiesa di Benevento ci sta vicino e ci viene incontro nelle difficoltà”.

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