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CRONACA

Carcere di Benevento, agente aggredito e ferito da un detenuto. I sindacati: “Violenza dettata dall’impunità”

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Ancora tensione nella casa circondariale di Benevento e nuova aggressione ai danni di un agente. L’episodio di violenza si è consumata nella tarda mattinata di sabato. Secondo quanto riferito in una nota dalla Uil, Sinappe e Uspp, un detenuto del circuito Alta Sicurezza – animato da futili e pretestuosi motivi – ha ferito un assistente della Polizia Penitenziaria.

I FATTI – L’aggressore, ristretto a Capodimonte per espiare una lunga pena, ha richiamato l’attenzione della guardia con una scusa. Giunto dinanzi alla camera detentiva, il poliziotto è stato improvvisamente afferrato per la divisa dal malvivente e scaraventato verso le inferriate della cella. Stordito dopo aver battuto il capo, è stato poi colpito ripetutamente al volto.

Prontamente soccorso dal personale in servizio, l’agente di custodia è stato dapprima condotto presso l’infermeria del carcere per le prime cure e, successivamente, condotto all’ospedale Rummo dove i medici gli hanno diagnosticato una prognosi di 6 giorni.

LA PROTESTA – Secondo quanto riferiscono i sindacati, a destare maggiore preoccupazione, però, è stata la reazione inaspettata degli altri detenuti ristretti nella stessa sezione che, venuti a conoscenza dell’accaduto in una sorta di prova di forza e ostentazione di criminosa solidarietà, hanno immediatamente inscenato una sorta di protesta negli spazi dedicati ai passeggi, dove circa una trentina di loro si sono rifiutati di rientrare nelle proprie celle.

Solo l’intervento del personale di Polizia Penitenziaria, coadiuvato dal vice comandante della Casa Circondariale di Benevento, ha permesso di riportare la situazione alla calma e alla normalità.

L’ACCUSA DEI SINDACATI – “Nel più assordante silenzio dei Superiori Uffici Regionali e Dipartimentali – scrivono i sindacati – il personale della Polizia Penitenziaria di Benevento continua per banali questioni, ad essere fatto oggetto di violenze premeditate da parte dei detenuti.

Una triste conta che sembra oramai aver assunto i connotati di una normale routine puntualmente derubricata con leggerezza e superficialità a “casi sporadici ed isolati”.

Il senso d’impunità già denunciato in passato dalle Organizzazioni Sindacali di categoria e costato anche una denuncia per 20 di loro, poi archiviata dalla magistratura, – aggiungono – è certamente foriero di simili azioni.

Molti di questi episodi di pura violenza, non sono dettati da condizioni di vita dura all’interno dell’Istituto di pena sannita, ma da una precisa volontà di farsi beffa delle regole umiliando i tutori dell’ordine.

E’ oramai evidente – concludono – come l’aumento esponenziale di concessioni e attività ludico/trattamentali attuato in questi ultimi anni, non abbia condotto ai risultati sperati, favorendo per contro una crescente ed arrogante tracotanza da parte dei ristretti, come a dire: a volte certe “cure” sono peggiori della malattia stessa. Occorre dunque riportare equilibrio tra attività ludico/trattamentali e sicurezza”.

Le organizzazioni sindacali Uil, Sinappe e Uspp, oltre a ribadire con forza la prosecuzione dello stato di agitazione permanente e l’interruzione delle relazioni sindacali con la locale direzione, esprimono a margine della nota piena e completa solidarietà al collega coinvolto e ai suoi familiari, augurando al contempo allo stesso, una pronta e completa guarigione.

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