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Comune di Benevento

Tares, l’opposizione chiede la rideterminazione delle tariffe: “La maggioranza si assuma la responsabilità”

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“Come anticipato in occasione della discussione consiliare, relativa alla richiesta di annullamento della Tares 2013, in data odierna abbiamo presentato un nuovo ordine del giorno sull’argomento”. A comunicarlo sono i consiglieri d’opposizione di Palazzo Mosti in una nota diffusa alla stampa.

“Infatti – si legge nel documento -, se la maggioranza non ha voluto annullare la delibera Tares, deve oggi assumersi un’ulteriore responsabilità di fronte ai cittadini ed alle imprese di Benevento. Deve infatti decidere se procedere o meno alla rideterminazione del costo del servizio e delle tariffe T.A.R.E.S. tenendo conto delle numerose irregolarità rilevate e segnalate nel precedente consiglio comunale”.

“In merito – scrive l’opposizione – ricordiamo che il Tar di Reggio Calabria, lo scorso mese di febbraio, chiamato pronunciarsi per un ricorso presentato avverso le delibere di approvazione del Regolamento per l’istituzione e l’applicazione TARES e del relativo piano economico finanziario, ha osservato che i documenti allegati alla predetta delibera non integravano il contenuto del Piano Economico Finanziario quanto ai presupposti della determinazione dei costi del servizio (in funzione della piena copertura dei quali la tariffa è determinata) limitandosi, tale delibera, ad illustrare la ripartizione di costi solo presupposti e senza dare conto delle ragioni inerenti le differenze di carico tra le diverse tipologie di utenze e del conseguente rispetto interno del principio ‘chi inquina paga’”.

“A tal fine – aggiunge la nota – ha ordinato al Comune di produrre il PEF completo dei relativi documenti giustificativi la rilevazione, previsione e quantificazione analitica delle singole voci di costo che concorrono al calcolo dell’importo complessivo esposto nella delibera. Ricordiamo che la mancata allegazione del piano finanziario è stata da noi sempre contestata in quanto non consente di individuare gli elementi fondamentali specificati dall’art. 8 del D.P.R. n.158/1999.

La rideterminazione delle tariffe deve pertanto tener conto che nel calcolo dei tributo:

è stata imputate la somma di € 1.418.000,00 contrariamente a quanto previsto dall’art. 22 del regolamento comunale che fissa tale somma in € 1.118.00,00. Ma c’è di più. Da informazioni assunte sembra che le richieste di riduzioni non superinno i 150.000,00 euro. Ciò significa che a carico dei cittadini e delle imprese viene caricato un onere di circa 1.200.000,00. La suddetta riduzione, inoltre, oltre ad apparire sproporzionata, risulta anche inapplicabile perché non si è proceduto ad alcun impegno di spesa nel corso dell’anno 2013;

per l’applicazione della TARES non domestica, sono state considerate circa 4000 utenze che risultano di gran lunga inferiori alle sole attività d’impresa che nel Comune di Benevento sarebbero oltre 7000. Ad esse vanno poi sommate quelle iscritte agli Albi Professionali, avvocati, commercialisti, ragionieri, ingegneri, architetti, geometri e comunque tutti i soggetti esercenti arti e professioni e servizi;

gli importi esposti nel PEF non sono equivalenti al costo del servizio di smaltimento rifiuti, presenti nel Bilancio dell’Asia;

sussistono una grande quantità di errori riscontrati nelle cartelle, nelle attribuzioni delle categorie, nella individuazione dei componenti i nuclei familiari e nelle diverse tipologie di riduzioni da applicare:

per le zone non servite, (quando la distanza ed il più vicino punto di raccolta è superiore o uguale a 1000 metri lineari) la percentuale di riduzione è stata applicata solo sulla tariffa variabile e non anche su quella fissa;

non si è tenuto conto di sottrarre la somma di € 400.000,00 recuperata dalla lotta all’evasione del tributo”.

“Vi è poi – sottolineano i consiglieri d’opposizione di Palazzo Mosti – da dire che la mancata informazione da parte dell’Ente della comunicazione prevista dall’art. 14 della Legge 22 dicembre 2011, n. 214, non ha consentito  ai proprietari di più immobili di comunicare la loro domiciliazione presso uno solo degli alloggi di proprietà e ciò ha determinato un’applicazione della tariffa anche per gli alloggi non abitati. Infine, non si è tenuto conto che la superficie assoggettabile al tributo è pari all’80 per cento di quella catastale ed è determinata secondo i criteri stabiliti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 138 del 1998”.

“Abbiamo – conclude la nota – pertanto chiesto al Consiglio di impegnare la Giunta e le competenti strutture tecniche, amministrative e di controllo di procedere:

alla rideterminazione del costo del servizio e delle tariffe tenendo conto di quanto espresso in premessa;

alla verifica degli avvisi che risultano erroneamente emessi;

all’emissione di nuovi avvisi contenenti l’esatto importo da pagare;

ad un’idonea informazione per i contribuenti che hanno pagato per intero la tassa  versando somme non dovute, indicando loro le modalità di ricalcolo e la domanda per il rimborso;

di disporre, conseguentemente, il rimborso delle somme erroneamente versate dai contribuenti, in particolare dei residente nelle contrade zone non servite;

di prevedere nel prossimo bilancio di previsione 2014 idoneo stanziamento per la liquidazione dei citati rimborsi”.

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