CRONACA
Errori e orrori giudiziari, a Benevento le testimonianze del legale di Tortora e di Beniamino Zuncheddu: “A darmi forza la famiglia e la mia comunità”
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Dal caso Tortora al caso Zuncheddu. Al Comunale di Benevento, questa mattina, riflettori puntati su quarant’anni di errori e orrori giudiziari. A portare fuori dalle aule dei Tribunali un tema che ogni anno in Italia segna indelebilmente la vita di migliaia di famiglie sono stati l’Ordine degli Avvocati, la Camera Penale e l’Osservatorio Nazionale sull’errore giudiziario. A spiegare le ragioni dell’iniziativa l’avvocato Domenico Russo: “E’ un convegno per la Città, su temi che non vengono attenzionati perchè sentiti come ‘distanti’. E invece riguardano tutti, a partire dalla tenuta del nostro stato di diritto”.
E pochi dubbi: quando in Italia si parla di malagiustizia ancora oggi il pensiero va subito a Enzo Tortora e all’assurdo e calvario giudiziario che dovette affrontare il popolare conduttore televisivo. Una vicenda che grida ancora vendetta, come si evince dalle parole del difensore di Tortora, l’avvocato Raffaele della Valle: “Un errore giudiziario perpetrato da un gruppo di magistrati. Come scritto anche nel mio libro, non condanno tutta la magistratura ma quei giudici che arrestarono una persona senza avere il nulla in mano se non il vuoto assoluto”.
Ancora più sconvolgente, se possibile, la storia di Beniamino Zuncheddu, tornato in libertà, lo scorso inverno, dopo 32 anni di carcere. Condannato all’ergastolo per un triplice omicidio avvenuto nelle campagne del cagliaritano nel 1991, a scagionarlo sono state le parole dell’unico sopravvissuto della strage. Ma la sua comunità, Burcei, alla sua colpevolezza non ha mai creduto. “Ed è stato questo a darmi la forza per andare avanti. Ho sempre pensato che un giorno o l’altro sarei uscito perchè innocente” – ha spiegato Zuncheddu, a Benevento accompagnato dal suo legale Mauro Trogu.
Ma le vicende di Enzo Tortora e Beniamino Zuncheddu rappresentano la punta dell’iceberg del problema e non dei casi isolati. A dare i numeri della malagiustizia è stato Valentino Maimone, giornalista e co-fondatore di “Errorigiudiziari.com”: “Ogni anno in Italia vengono arrestate o condannate mille persone innocenti, vuol dire tre al giorno. Una emergenza intollerabile”.