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POLITICA

Il faccia a faccia con Mastella, i dubbi sulla svolta renziana, le sirene della Lega: Barone resta o Barone va?

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Un lungo faccia a faccia. Una discussione franca. Da un lato Clemente Mastella, dall’altro Luigi Barone. “La rottura è imminente” – si sussurra, da giorni, tra le stanze e i corridoi della politica sannita. Le voci vorrebbero Barone sulla via della Lega. Voci che si poggiano, tra l’altro, sul rapporto amicale e di stima – questo sì, comprovato – che lega l’attuale presidente dell’Asi a Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro, uomo di assoluta fiducia di Matteo Salvini.

Un legame datato nel tempo. Ma può bastare a giustificare un addio che avrebbe del clamoroso, considerato il peso specifico – decisamente alto – che Barone riveste all’interno del (ristretto) cerchio magico mastelliano? No, non può farlo. C’è dell’altro se gli stessi rumors che pochi mesi fa sarebbero stati archiviati come fantapolitica oggi acquisiscono una certa credibilità.

Questioni politiche. Una su tutte: la ‘svolta’ renziana annunciata da Mastella. L’abbraccio con Italia Viva – fosse anche attraverso la forma di una federazione – non convince affatto Barone. E poi lo stato di salute di ‘Noi di Centro’ nel Sannio. “Abbiamo ottenuto un risultato straordinario” – scandiva il coordinatore provinciale Carmine Agostinelli, nella conferenza stampa convocata il giorno dopo il voto per la Rocca. Per capirci: quella dichiarazione difficilmente Barone la controfirmerebbe. Per il numero uno di Ponte Valentino la crescita di consenso del centrodestra registrata tra gli amministratori sanniti non può non interrogare un gruppo dirigente di un partito. Specie se è il partito che governa buona parte delle istituzioni nel Beneventano.

D’altronde un sindaco ha bisogno di risposte: se non da Roma almeno da Napoli. E allora che c’entra Firenze? Che c’entra Renzi? Perché immolare ‘Noi di Centro’ in una battaglia, quella per le Europee, che si annuncia perdente? Sarebbero questi gli interrogativi di Barone.

Punti di domanda ribaditi – a quanto filtra – al suo interlocutore nei novanta minuti trascorsi insieme a palazzo Mosti. Si attendono risposte. Le uniche capaci di sciogliere il dubbio: Barone resta o Barone va?

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